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E' l'uomo il peggior nemico del cane

ORVIETO - In vacanza non c'è posto per fido. Aumentano nell'Orvietano i casi di cani abbandonati dai propri padroni. Soprattutto in procinto della loro partenza per le ferie estive. A lanciare l'allarme il servizio veterinario della Asl di Orvieto ."Solo nelle prime due settimane di luglio - fanno sapere - abbiamo ricevuto più di dieci telefonate che segnalavano al presenza di cani abbandonati a se stessi.

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SIMONA COCCIMIGLIO
ORVIETO - In vacanza non c'è posto per fido. Aumentano nell'Orvietano i casi di cani abbandonati dai propri padroni. Soprattutto in procinto della loro partenza per le ferie estive. A lanciare l'allarme il servizio veterinario della Asl di Orvieto ."Solo nelle prime due settimane di luglio - fanno sapere - abbiamo ricevuto più di dieci telefonate che segnalavano al presenza di cani abbandonati a se stessi. E in questo breve arco di tempo abbiamo effettuato  sette catture ad Orvieto e nei paesi del suo comprensorio". Cani senza collare, senza tatuaggio o altri segni permanenti di identificazione."Il dato in questo periodo è allarmante - afferma Patrizia Anselmi volontaria dell'ENPA (Ente nazionale protezione animali) -, ma attenzione a pensare che la situazione migliori in altre fasi dell'anno. Nel canile comunale sono accolti e accuditi circa 90 cani, il 90% di essi è vittima di un abbandono. Le motivazioni, di questi tempi, sono dovute alla difficoltà di non poter portare in vacanza il cane, o perché troppo dispendioso o perché non accolto nelle strutture in cui si è deciso di trascorrere le ferie. Nell'arco dell'anno invece le cause sono diverse. Per esempio l'invecchiamento del cane, la contrazione di una malattia, il cambio di abitazione o il passaggio in una casa senza giardino. Quasi tutti cani prelevati dalla strada e ospitati nel canile sono privi del tatuaggio necessario per identificarli. Sono tantissimi quelli che nelle ultime settimane sono stati prelevati dalla strada - prosegue la volontaria dell' Ente nazionale protezione animali - molti di essi hanno il collare, e ciò vuol dire che si tratta di cani che prima avevano un padrone. Il fatto che abbiano difficoltà a integrarsi e ad abituarsi alla nuova realtà in cui sono stati forzatamente inseriti parla chiaro. Tutti i cani che ospitiamo hanno ricevuto forti traumi. È guarito da poco Full, un cane che prendemmo in cura lo scorso anno. Manifestava una sorta di autolesionismo per cui si leccava di continuo le zampe, talmente tanto che era arrivato al punto di non far crescere più il pelo e corrodersi addirittura la pelle. Il veterinario lo ha addebitato ad una mancanza di affetto che al cane è venuto di colpo a mancare. Full cerca dunque disperatamente il contatto con le persone, cerca quell'amore che gli è stato negato". Il lavoro dei volontari dell'ENPA è assolutamente volontario. L'impegno profuso è notevole,"le strutture insufficienti - afferma Patrizia Anselmi -. Attualmente ad Orvieto esistono un canile, uno a Fontanelle di Bardano che dovrebbe fungere esclusivamente da canile sanitario dove tenere i cani per un massimo di 60 giorni così da sottoporli a profilassi sanitaria, l'altro a San Venanzo, gestito dall'Enpa, che funge da rifugio in cui ospitare e accudirli. Le due strutture non sono sufficienti e assolvono insieme ad entrambe le funzioni.
L'abbandono dei cani è un fatto che si verifica sempre più frequentemente anche qui a Orvieto, soprattutto adesso. Il dato - conclude la volontaria dell'Enpa - è certo ma può essere modificato, basta volerlo".

Pubblicato il: 19/07/2004

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