Imprenditori orvietani nei guai per impiego di manodopera clandestina
Si tratta di due fratelli, rispettivamente di 36 e 26 anni, denunciati a piede libero dal commissariato di polizia di Orvieto per sfruttamento di manodopera irregolare
Cronaca
di Simona Coccimiglio
Lavorava in nero senza permesso di soggiorno, imprenditori orvietani nei guai.
Si tratta di due fratelli, rispettivamente di 36 e 26 anni, denunciati a piede libero dal commissariato di polizia di Orvieto per sfruttamento di manodopera irregolare.
Il provvedimento è scattato al termine di un controllo dei poliziotti all'interno della loro azienda agricola nei pressi di Castel Viscardo, dove è stato trovato un extracomunitario di origini indiane privo del permesso di soggiorno e del regolare contratto di lavoro.
S. K. - queste le iniziali dell'uomo la cui età si aggira intorno ai 44 anni - non aveva infatti ottemperato ad un ordine di espulsione emesso in maggio dalla questura di Terni.
I poliziotti lo hanno arrestato nella tarda mattinata di ieri, dopo una serie di segnalazioni e relative indagini, presso la stessa azienda in cui era impiegato clandestinamente.
E dove, stando ai primi accertamenti, aveva trovato fissa dimora.
All'arrivo delle forze dell'ordine i due imprenditori, visibilmente preoccupati, hanno cercato di deviare i loro sospetti facendo nascondere l'extracomunitario in una stalla vicina.
Ed è proprio tra mucche e altri capi di bestiame che gli agenti del commissariato orvietano lo hanno trovato traendolo in arresto.
S. K., recluso nel carcere di via Roma, verrà processato oggi per direttissima presso il tribunale di Orvieto.
E se appare più che probabile la sua espulsione dal Paese in ottemperanza alla legge Bossi - Fini, guai giudiziari si profilano anche per i due fratelli imprenditori accusati di avergli dato lavoro in maniera del tutto irregolare
Pubblicato il: 08/07/2004