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Ospedale di Orvieto, un'estate in trincea

Attività ridotta per le ferie, reparti di day surgery, chirurgia e urologia chiusi, dimezzati e accorpati al reparto di ortopedia. Diminuiscono posti letto e degenze.

Sanità

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Ospedale di Orvieto, un'estate in trincea.

Attività ridotta per le ferie, reparti di day surgery, chirurgia e urologia chiusi, dimezzati e accorpati al reparto di ortopedia.

Diminuiscono posti letto e degenze.

E con loro le possibilità di essere curati.

È la denuncia del Tribunale del malato, l'organismo che si propone di tutelare i diritti dei pazienti nei confronti della struttura sanitaria.

"L'ospedale - sottolinea polemicamente il responsabile del servizio Gianni Mencarelli - riduce i posti letto, l'attività chirurgica e l'attività ambulatoriale per le ferie, quasi che queste ultime fossero un evento imprevedibile.

Ma le malattie non vanno in vacanza, ne possiamo sperare che prendano le ferie.

La situazione che si sta profilando è di una gravità assoluta tanto più che l'ospedale non ha provveduto a comunicare le nuove "disposizioni" ai cittadini, i primi a doverne essere resi partecipi".

Non va per il sottile il responsabile del Tribunale del malato nel denunciare i disagi che si starebbero creando all'interno della struttura ospedaliera orvietana in vista delle riduzioni delle prestazioni che saranno erogate durante il periodo estivo.

"Disagi - continua Mencarelli - che si aggiungono a quelli legati alla progressiva riduzione del personale medico che attanaglia ormai da tempo l'ospedale cittadino".

Già pesantemente danneggiato dai tempi fin troppo lunghi di rinnovamento dell'organigramma del distretto sanitario.

"Sono già stati effettuati due pensionamenti che hanno riguardato rispettivamente il primario del reparto di pediatria e di endoscopia.

Senza contare che il primario di geriatria ha presentato dimissioni volontarie e che non è stato rinnovato il contratto all'oculista dell'ospedale.

Che a breve andrà in pensione il primario di ortopedia e che non è stato ancora coperto l'incarico di neuropsichiatra infantile.

E poi, come se non bastasse, non dimentichiamo che ben due medici - sottolinea Mencarelli - in forza al nosocomio cittadino sono stati da poco eletti assessori.

Tutto questo genera forti disagi ed un'enorme confusione tra operatori, utenti e degenti ai quali l'ospedale non è affatto in grado di garantire il numero di personale adeguato nei reparti di chirurgia, ortopedia, traumatologia.

L'amministrazione dell'ospedale deve prendere provvedimenti, dare risposte serie e concrete per tamponare una situazione che degenera vistosamente.

In particolare adesso - conclude - con le riduzioni dei reparti dovute alle ferie estive".

Pubblicato il: 05/07/2004

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