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La notte di San Giovanni. Tra riti pagani e sapori antichi

Da San Giovanni al San Giovanni",  ad Orvieto dal 23 al 27 Giugno 2004 al Palazzo del Gusto - Convento di San Giovanni. Mercoledì 23 giugno dalle 22, una grande festa in costume medievale per vivere insieme la notte di San Giovanni, illuminata dai fuochi. Dal 23 al 27 giugno degustazioni dei vari tipi di"lumachelle" orvietane

 

Da San Giovanni al San Giovanni",  ad Orvieto dal 23 al 27 Giugno 2004 al Palazzo del Gusto - Convento di San Giovanni.

Mercoledì 23 giugno dalle 22, una grande festa in costume medievale per vivere insieme la notte di San Giovanni, illuminata dai fuochi. Dal 23 al 27 giugno degustazioni dei vari tipi di"lumachelle" orvietane

 

Nel"giorno di mezza estate", parola di Shakespeare,"realtà e sogno si confondono". Il solstizio mette in comunicazione due mondi, visibile ed invisibile si compenetrano e tutto diviene possibile. La luna cede al sole: la lumaca è un simbolo lunare, a causa dei cornetti che vanno e vengono e ad essa tradizionalmente sono collegati i riti di purificazione e di trapasso della Notte di San Giovanni, la rugiada e l'acqua odorosa. Con la forma della lumaca (che è pure il simbolo del movimento slow) ad Orvieto si consuma un pane rustico, gustoso e calorico, arricchito da formaggio e salumi in pezzi,"la lumachella". Ad essa per la prima volta il Palazzo del Gusto in collaborazione con i forni orvietani, dedica cinque giorni di degustazione, a seguito della fatidica notte del 23 giugno, San Giovanni.

 

L'iniziativa è del Palazzo del Gusto in collaborazione con l'Associazione"Orvieto e Medioevo", il Corteo dei Popolani di Orvieto e la Società"Itinera" che invitano tutti i cittadini a vivere insieme la notte di San Giovanni. Un'occasione per tornare al passato, con i suoni e la giocoleria e le spade di Mattia Schiavo e del suo gruppo e poi, la distribuzione dell'acqua odorosa e la degustazione di vari tipi di"lumachelle"  orvietane e Vino Orvieto Doc.  Alla degustazione delle"lumachelle" a cura di Iva Barbabella e dei forni di Orvieto e dell'Orvietano, saranno dedicate ben cinque giornate presso il Chiostro di San Giovanni sede del Palazzo del Gusto.

La festa fa parte del più ampio progetto di valorizzazione delle produzioni tipiche e tradizionali locali che, negli ultimi due anni, ha già visto il Palazzo del Gusto impegnato nell'organizzazione della rassegna delle Pizze Pasquali di Orvieto e dell'Orvietano e nella valorizzazione delle produzioni di pani artigianali e da forno legati alla tradizione delle feste.

 

Gli appuntamenti

 

· 23 e 24 Giugno 2004: notte di San Giovanni, ore 22.00 - Terrazza del Palazzo del Gusto -

distribuzione di acqua odorosa, accensione del Fuoco di San Giovanni, suoni, giocolieri e spade. In degustazione le lumachelle orvietane

 

· 24 - 25 - 26 e 27 Giugno  ore 11-13 e 17-19 - Chiostro di San Giovanni

degustazione di vari tipi di lumachelle orvietane a cura dei forni di Orvieto e dell'Orvietano, con vino Orvieto Doc

 

Le tradizioni della notte di San Giovanni

 

Questa celebrazione sostituisce gli antichi riti per il solstizio d'estate ed ha quindi dato luogo, per secoli, a manifestazioni diverse collegate con le credenze popolari, come i fuochi di San Giovanni e gli altri rituali propiziatori tipici delle feste di inizio stagione.

Una usanza collettiva in questa ricorrenza è quella della raccolta delle erbe che, nella notte che precede la festa di San Giovanni Battista, fra il 23 e il 24 giugno, moltiplicano i propri attributi terapeutici e magici.  In questa notte, un tempo, si viveva un momento magico perché essa cade appunto nei giorni solstiziali quando, secondo un'antica credenza, il sole si sposa con la luna e dal suo sposalizio si riversano energie benefiche sulla terra e specialmente sulle erbe bagnate dalla rugiada. 

Innumerevoli erano le usanze legate alla notte di San Giovanni, fra queste il bagno con l'acqua odorosa, una sorta di infuso in acqua fredda di fontana delle erbe in fioritura in questo periodo (lavanda, rosmarino, salvia, ginestra, margherite, petali di rosa, fiori di gelsomino e finocchio). Era credenza comune che il bagno con l'acqua che veniva tenuta fuori l'intera notte, perché la Madonna e San Giovanni passando la benedissero, avesse effetti strabilianti e protettivi soprattutto sui bambini. 

Durante la notte ardevano nelle campagne molti falò, specie in cima alle colline, in modo da poter rotolare lungo i pendii ruote infuocate. Con i fuochi di San Giovanni il contadino voleva aiutare il sole che cominciava a scendere sull'orizzonte perché non l'abbandonasse e continuasse ad offrire la sua energia ai campi. I fuochi sono stati pure interpretati come festa in onore del sole, manifestazione del divino nel suo massimo splendore solstiziale.

 

Pubblicato il: 22/06/2004

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