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Gli "uffici di cittadinanza" compiono un anno

I numerosi cittadini, italiani e stranieri che si rivolgono agli"Uffici della Cittadinanza" umbri segnalano problemi relativi al lavoro, alla casa e alle condizioni di vita degli anziani

Gli"Uffici di cittadinanza" compiono un anno.
I numerosi cittadini, italiani e stranieri che si rivolgono agli"Uffici della Cittadinanza" umbri segnalano problemi relativi al lavoro, alla casa e alle condizioni di vita degli anziani.

Sono questi i primi dati che emergono da un'analisi effettuata dall'assessorato alle politiche sociali della Regione Umbria, sul primo anno di attività di questi nuovi servizi pubblici dei Comuni, previsti dal Piano sociale regionale.
La sperimentazione degli Uffici della Cittadinanza è stata avviata un anno fa nelle dodici città (Città di Castello, Perugia, Bastia Umbra, Castiglione del Lago, Todi, Norcia, Gubbio, Foligno, Spoleto, Terni, Narni e Orvieto) capofila dei rispettivi Ambiti di zona nei quali i Comuni, in forma associata, gestiscono le politiche sociali.
Le èquipe che vi lavorano, composte da due assistenti sociali, un educatore e un comunicatore sociale, hanno costruito una efficace rete di rapporti con gli enti e le istituzioni del territorio di pertinenza, scuole, associazioni, istituzioni, centri sociali, ed avviato un lavoro sulla rilevazione dei bisogni della comunità, sulle risorse e competenze in essa presenti.

I primi dati sulla frequenza degli Uffici sono stati forniti dalle sedi di Perugia, Terni, Gubbio, Foligno, Todi e Orvieto.
Vi si rileva una forte tendenza, da parte dei cittadini, a porre questioni che riguardano la richiesta di"politiche complessive", riferite in particolare ai problemi della casa (sfratti, edilizia sociale pubblica), a quelli del lavoro (precarietà occupazionale), e a quelli delle persone anziane (solitudini, accesso facilitato ai vari servizi). Ed un numero significativo di persone richiedono informazioni, consulenze e orientamento rispetto ad esigenze di ordinaria quotidianità e all'esercizio dei vari diritti di cittadinanza. 
La gran parte dei  cittadini che frequentano in numero sempre maggiore gli Uffici - spiegano al Servizio politiche sociali della Regione -, segnalano quindi problemi di carattere generale più che richiedere"prestazioni" assistenziali o servizi. Tutto ciò viene valutato dagli analisti in maniera positiva, perché da questo flusso di informazioni emergono aspetti di una domanda sociale, destinati altrimenti a rimanere nascosti, che forniscono utili indicazioni per la programmazione delle politiche sociali sia alla Regione che ai Comuni dell'Umbria.
 Rispetto a questi dati - fanno rilevare al Servizio programmazione sociale della Regione - le persone che si rivolgono agli Uffici della Cittadinanza non rappresentano soltanto l'utenza"tradizionale" dei servizi sociali ma, in maniera consistente, cittadini che esprimono una forte domanda sociale di orientamento e supporto, pur non vivendo situazioni di forte disagio sociale.
Al servizio si rivolgono indifferentemente cittadini italiani e stranieri, e in città come Perugia, dove è particolarmente consistente la presenza di comunità di immigrati, la percentuale è del 50% circa, mentre in altre realtà territoriali il rapporto è decisamente a favore degli italiani (75 per cento). Altra particolarità da segnalare è che in situazioni dove c'è una discreta presenza di immigrati (Perugia, Città di Castello, Foligno), i problemi segnalati riguardano adulti e minori, mentre in altri territori  prevalgono quelli riferiti alla popolazione anziana e adulta.

Pubblicato il: 22/06/2004

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