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Squilli di tromba e tamburi battenti. Figuranti, costumi, stendardi. Sulla Rupe è di nuovo Corteo storico

Sacro e profano, spiritualità e bellezza materiale fusi, ancora una volta, nella tradizionale manifestazione partorita mezzo secolo fa dalla fervida mente creativa dell'orvietana Lea Pacini

Cultura

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Squilli di tromba e tamburi battenti. Figuranti, costumi, stendardi.

Sulla Rupe è di nuovo Corteo storico.

Sacro e profano, spiritualità e bellezza materiale fusi, ancora una volta, nella tradizionale manifestazione partorita mezzo secolo fa dalla fervida mente creativa dell'orvietana Lea Pacini.

Erano in tanti ieri mattina, sotto un cielo grigio e minaccioso, a salutare per le vie del centro storico il passaggio degli oltre quattrocento figuranti in costume.

Orvietani, visitatori, turisti.

Tutti riverenti e composti all'esposizione della santissima reliquia del Corpus Domini accompagnato per la prima volta in processione da monsignor Giovanni Scanavino, nuovo vescovo della diocesi Orvieto - Todi.

Parte alle 9 dall'ex caserma Piave il Corteo storico.

Attraversa la città, guadagnando a piccoli ma solenni passi le piazze più importanti fino ad unirsi in Duomo, attraverso l'ingresso laterale finora chiuso ai figuranti per volontà di monsignor Grandoni, con la processione religiosa.

Il clima è quello delle grandi occasioni e i commercianti orvietani, inizialmente preoccupati che il nuovo tragitto dimenticasse le loro vetrine, tornano a sorridere.

Gonfaloni delle arti e dei mestieri, tamburini e vessilli con gli emblemi comunali, valletti, scudieri, quindi i signori sette assistiti da notabili e giudici, il Podestà e il Capitano del popolo.

Figure rappresentative della Orvieto di ieri impersonate da figure importanti dalla Orvieto di oggi.

Ricami perfetti, stoffe pregiate, armi, scudi, elmi e corazze.

Un"unicum" di arte e di cultura che non ha eguali.

Fa quadrato la Rupe intorno alle sue tradizioni e si offre all'attenzione del mondo attraverso gli occhi dei tanti stranieri giunti a visitarla.

Gongola fasciato di verde, bianco e rosso, il nuovo sindaco di Orvieto Mocio.

Alla sua prima uscita ufficiale dispensa saluti e sorrisi.

Alle 12,30 i figuranti del Corteo rientrano in Caserma mentre il vescovo sul sagrato del Duomo ringrazia tutti per la composta e riverente partecipazione.

L'appuntamento è per l'anno prossimo, l'augurio è che gli orvietani  non dimentichino di essere privilegiati depositari di un incredibile patrimonio culturale.

Pubblicato il: 20/06/2004

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