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La vittoria di Mocio, la parola agli sconfitti

Giardini:"Sono parte di questa sconfitta causata da fattori interni". Conticelli: "Siamo soddisfatti per il risultato, in termini di rappresentanza consiliare ed esprimiamo le nostre congratulazioni per la vittoria ottenuta grazie ad un incredibile lavoro della coalizione a portare risultato". Barloscio: "Mi rammarica il fatto di non potere entrare in Consiglio comunale ma continuerò ugualmente a portare avanti il percorso e il dialogo iniziato con la città".

Politica

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Il 58,87 % dei voti consacra Stefano Mocio primo cittadino di Orvieto.

Un risultato di certo lusinghiero per il primo sindaco di tradizione democristiana a guidare la città del Duomo in 60 anni di storia comunista.

Stravince Mocio e porta a casa un risultato su cui molti, all'interno della sua stessa coalizione, non avrebbero scommesso.

Stravince e riesce a fare meglio di Cimicchi, che nel '99 si attestò al 55,72%.

Stravince e rivitalizza una sinistra comunista e post comunista ancora sotto shock per il tramonto di una leadership che sulla Rupe durava da sessant'anni.

Esprimo un sentito e forte ringraziamento- dichiara il neoeletto sindaco visibilmente rilassato dopo la lunga cavalcata elettorale che si è conclusa a tarda notte dopo i festeggiamenti in un noto ristorante del centro storico- alle cittadine e ai cittadini di Orvieto, che hanno voluto attestare stima a me e alla lista di centrosinistra.

Un risultato importante che denota voglia di continuità ma anche di rinnovamento.

Una vittoria importante che impegna ancora di più sindaco e maggioranza a fare bene per cercare di rispondere al meglio alle esigenze e alle attese dei cittadini. Ci impegniamo fin d'ora- continua Mocio- a portare a compimento il programma elettorale che sarà periodicamente sottoposto a verifica e valutazioni dei Consigli di zona e delle assemblee cittadine".

Stravince Mocio e sbaraglia gli avversari in una tornata elettorale in cui Giardini conquista il 20, 08% dei suffragi, Conticelli rimane fermo al 16,70%, Giuseppina Barloscio ottiene il 3,28 per cento, Aceto rastrella l'1,07%.

Ritengo- commenta Luca Giardini, candidato a sindaco per FI e An- che gli orvietani abbiano dimostrato di apprezzare il tenore di vita che mezzo secolo di governo dei Democratici di sinistra ha garantito loro.

Rispetto le idee della maggioranza che non sempre riflettono la verità della cosa più giusta.

Sono parte di questa sconfitta causata da fattori interni".

Ringrazio gli elettori- afferma Giuseppina Barloscio aspirante sindaco dei Verdi - Sole che ride- per la fiducia dimostrata alla mia lista.

Mi rammarica il fatto di non potere entrare in Consiglio comunale ma continuerò ugualmente a portare avanti il percorso e il dialogo iniziato con la città".

Siamo soddisfatti per il risultato- afferma Conticelli, l'avversario numero uno di Stefano Mocio- in termini di rappresentanza consiliare ed esprimiamo le nostre congratulazioni per la vittoria ottenuta grazie ad un incredibile lavoro della coalizione a portare risultato.

Politicamente assistiamo ad un nuovo assetto dell'assemblea comunale che si sposta decisamente a sinistra, rafforzando l'ipotesi della confederazione di un nuovo soggetto politico tra le sinistre più radicali".

Coglie nel segno Maurizio Conticelli nel commentare il dato elettorale.

Le amministrative 2004 tingono di rosso Orvieto ancora di più che nel '99.

Quando Ds, Pdci e Rifondazione comunista totalizzarono il 37,65 %, ma il partito dei Comunisti italiani non conquistò nessun consigliere.

Oggi questi tre partiti raggiungono quota 43,52% e se si aggrega anche il 7,66% dei Socialisti riformisti le forze laiche e progressiste si collocano oltre la maggioranza assoluta.

Sul fronte opposto i dissidi interni tra le forze politiche hanno paralizzato ogni spinta innovativa che pur si profilava all'orizzonte.

Forza Italia conquista il 9,8% delle preferenze, An si attesta al 9,92 % e perde per strada il 4,3 % dei voti.

Risultati che certo non riescono a compensare il risultato elettorale poco esaltante e  soprattutto ad arginare la pericolosa deriva della destra orvietana. Intanto sulla Rupe si pensa al dopo elezioni.

A piazza Sant'Andrea mentre sfilano e dispensano sorrisi e strette di mano i vincitori danno inizio al toto assessori.

 

 

Pubblicato il: 16/06/2004

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