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Corrado Carnevale da Orvieto boccia la separazione delle carriere dei giudici

L'inaugurazione dell'Anno Giudiziario fa parlare di sè anche in Umbria. A Orvieto Carnevale e Calvi si interrogano sulla separazione delle carriere. A Perugia Angius e Ronconi su posizioni opposte rispetto alla magistratura umbra

Politica

di Redazione
Corrado Carnevale boccia la proposta di separazione tra la carriere di giudici e pubblici ministeri, ma sollecita comunque una differenziazione maggiore tra i due ruoli. Lo ha fatto intervenendo sabato al convegno con il quale è stata inaugurata la Camera penale di Orvieto presieduta dall'avvocato Manlio Morcella. L' incontro si è svolto al palazzo del Popolo e si è incentrato su due temi: 'Luci e ombre del processo accusatorio' e 'Separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti'.

''La terzietà del giudice - ha detto Carnevale, ora in pensione - non si raggiunge escludendo il pm dall'ordine giudiziario''.
Il presidente onorario della Cassazione ha comunque sottolineato l'esigenza che i magistrati una volta vinto il concorso e svolto il tirocinio scelgano tra la funzione giudicante e requirente.

''L' eventuale passaggio dall'una all'altra - ha affermato - deve passare attraverso una valutazione rigorosa del Consiglio superiore della magistratura e l'obbligo di corsi di aggiornamento poiché il pm deve avere capacità professionali diverse da quelle del giudice.

La separazione delle carriere - ha concluso Carnevale - è uno strumento eccessivo per l'obiettivo che si vuole raggiungere ed è un ostacolo all'applicazione della norma costituzionale''. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il senatore Ds e avvocato Guido Calvi. ''La separazione delle carriere non è garanzia di un giusto processo - ha affermato Calvi proponendo una riforma più organica del sistema processuale - e va operata piuttosto una distinzione delle funzioni''.

L'esponente dei Ds ha sottolineato poi l'importanza del controllo dell'attività del pm che solo un ampliamento del Csm e la creazione di un organo esterno potrebbero garantire in maniera efficace. ''Non mi sembra - ha concluso il sen. Calvi - il momento politico in cui questo argomento possa essere trattato serenamente''.

E per quanto riguarda la relazione che ha aperto l'anno giudiziario a Perugia? Inutile secondo Maurizio Ronconi, senatore dell'Udc e presidente della commissione Agricoltura; molto apprezzata, invece, da Gavino Angius, capogruppo dei Ds nell' Assemblea di palazzo Madama. I due esponenti politici, entrambi eletti in Umbria, hanno assistito alla cerimonia che si è tenuta nel capoluogo umbro.

''Ho registrato - ha detto il sen. Ronconi - silenzio assoluto sulle note questioni che interessano il tribunale e la procura di Perugia, che per altro da tempo sono all'attenzione del ministero e del Csm. Ho invece registrato una forte difesa di casta e una sorta di impermeabilità alle attese e alle richieste provenienti dalla società regionale. Nulla, nessun cenno ad inchieste pure importanti che sono in corso a Perugia e ancora una volta il silenzio su indagini, come quella sul terremoto, che da troppo tempo vengono istruite".

Secondo Ronconi ormai c'è solo da attendere la risposta del Csm in merito alle richieste del ministro Castelli (di trasferire il procuratore perugino per incompatibilità ambientale - ndr). ''Anche perché - ha concluso il parlamentare dell'Udc -è ormai evidente che l'attuale incertezza non favorisce l'attività del distretto perugino''.

Di diverso avviso il sen. Angius il quale ha spiegato di avere molto apprezzato la relazione del procuratore generale, Sergio Matteini Chiari. ''Mi sembra che ci sia - ha affermato il capogruppo Ds - un forte allarme per lo stato e la condizione complessiva del nostro sistema giudiziario e anche per le iniziative venute in questo anno dal ministro e dal Governo, che non hanno minimamente migliorato il sistema giudiziario italiano, volte come erano a salvaguardare interessi particolaristici. E' molto importante che la relazione abbia ricalcato le indicazioni emerse dal pg della Cassazione, prime fra tutte il no alla separazione delle carriere e la sollecitazione a un impegno del Parlamento e del Governo a guardare all'interesse più generale del nostro sistema giudiziario".

Angius ha detto di avere partecipato alla cerimonia perugina, come fatto anche l'anno scorso, perché eletto in Umbria. ''Ho ritenuto doveroso esserci anzitutto - ha affermato - per questa ragione. Se poi alla mia presenza si vuole dare un significato di solidarietà e vicinanza alla magistratura perugina lo si può anche fare''.

Pubblicato il: 19/01/2003

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