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Il centro sinistra ha fatto 13

Il centro sinistra ha fatto 13. Un risultato storico che stropiccia sino allo spasimo ogni pretesa o volontà del centrodestra. Una debacle, una sconfitta senza precedenti, una vera e propria disfatta. Eppure mai, come questa volta, il centrosinistra veniva giudicato in affanno
 
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di Giorgio Santelli
Il centro sinistra ha fatto 13. Un risultato storico che stropiccia sino allo spasimo ogni pretesa o volontà del centrodestra. Una debacle, una sconfitta senza precedenti, una vera e propria disfatta. Eppure mai, come questa volta, il centrosinistra veniva giudicato in affanno.

Ad Orvieto si pensava al ballottaggio come cosa ineluttabile.  A Porano i toni trionfalistici del centrodestra immaginavano una facile vittoria dopo la riappacificazione delle due opposizione e, in modo particolare, dopo che un pezzo della Margherita, anzi, a questo punto un pezzettino piccolo piccolo, aveva abbandonato la maggioranza di Brugnoli. Poi, oltre a Porano, il dubbio su Fabro, quello su Montecchio e qualche pretesa di troppo anche a Castelgiorgio.

I più colpiti, nel comprensorio, da questa sconfitta senza precedenti, sono i colonnelli di An.  Partiti da Orvieto per la conquista di Allerona, Porano e Castelgiorgio, tornano a casa con le pive nel sacco. Andrea Sacripanti si ferma sotto il 20%, Stanislao Fella arriva nemmeno al 40, ottenendo un risultato peggiore di quello che Gisleno Breccia ottenne senza avere dalla sua Forza Italia. Pier Luigi Leoni a Castelgiorgio ottiene un risultato come quello del labour in Inghilterra.  E' terzo su tre liste.

E poi arriviamo ad Orvieto. Le percentuali di Giardini e Conticelli sono sotto il 20%.  Pagano l'incapacità di unirsi contro un centrosinistra che criticano nello stesso modo. Ma la volontà di portare avanti le proprie bandiere li punisce. I Verdi mostrano la loro presenza.  Il dato è superiore a quello nazionale e, in ogni caso, è un pezzo che la sinistra dovrebbe pensare di recuperare. Infine Aceto. Infine.

Ma Orvieto ha mandato un altro segnale importante.  Mocio ha fatto come fece Benigni con Berlinguer ed ha detto: "sinistra ti voglio bene".  Il senso di responsabilità dei Ds che hanno scelto non senza ansie un sindaco diverso dalla tradizione comunista è stato premiato con un dato superiore al 30%. E poi i comunisti.  Rifondazione e Comunisti italiani, insieme, arrivano al  15%.  Se poi aggiungiamo l'altra anima riformista del centro sinistra che era data per spacciata (i socialisti) e che infece ha perso solo un 3% mettiamo nel sacco un altro 8%. In tutto la sinistra, ad Orvieto, porta a casa un 54% e permette a Mocio di fare il sindaco. E per lui, sindaco di un centro sinistra che è tanto di sinistra, non dovrà essere difficile rappresentarlo. 

In un'assemblea pubblica elettorale disse a Imbastoni (Prc) di averlo scavalcato a sinistra perché sui temi economici lui ne condivide pienamente la visione keynesiana di sinistra.  L'elettorato gli ha creduto, a quanto pare, e così la vittoria di Mocio è la vittoria del Grottino, il "famigerato" - avrebbero detto all'inizio del '900" le forze prefettizie - circolo di gentaccia comunista di Orvieto.

E la Margherita? Male male non  sta.  Se è vero che anche Conticelli ne faceva parte, la Margherita ufficiale porta a casa un 11% importante.
E Mocio in quanto tale come è andato?

E' vero.  Qualcuno - anche più d'uno - il voto disgiunto l'ha utilizzato.  Lui si ferma al 59%, le sue liste arrivano quasi al 66%.  Un 5% che ci può anche stare. Ma, alla fin fine, è una protesta minima il cui segnale non è fortissimo. Per qualcuno, sicuramente, sarà la fine della propria carriera politica. Del resto, cavallo che perde non ricorre.  E se per di più è la seconda volta che questo accade forse dovrebbe pensare di essere ormai affannato, stanco.  Zoppo no, ma almeno un esame di coscienza sul proprio modo di fare politica dovrebbe servire a cinque anni di opposizione meno trombona, più costruttiva e certamente più unita.  La strada da qui alle prossime elezioni potrebbe essere molto lunga.  La utilizzino al meglio.

p.s.  Il cinima, forse, non è ancora finito.  Una domanda, però, al convitato di pietra.  Lui non ha dato consigli ai propri elettori.  Loro che hanno fatto.  Sono quel 20% che non ha votato oppure hanno votato centrosinistra?  Perché se avessero votato le opposizioni, quest'ultime a questo punto sarebbero davvero poca cosa.

Pubblicato il: 14/06/2004

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