Sette no global denunciati dalla polizia

di Simona Coccimiglio

Siamo no - global diretti a Roma per manifestare contro Bush".

Sette giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni - di cui due minori - sono stati denunciati venerdì scorso dalla polizia di Orvieto per danneggiamento del treno da cui erano stati invitati a scendere perché privi del regolare biglietto di viaggio.

Una volta sceso dal convoglio ferroviario, un Intercity partito dalla stazione di Venezia Santa Lucia e diretto a Roma Termini, in sosta alla stazione di Orvieto scalo il gruppo ha finto di allontanarsi dai binari dirigendosi verso l'uscita.

Non appena il treno è ripartito i sette hanno cominciato a prenderlo a sassate, frantumando i vetri di alcuni finestrini e creando altri gravi danni.

Le violenze dei no - global, anche se per pochi minuti, hanno seminato il panico tra i viaggiatori in attesa alla stazione e tra il personale ferroviario a quell'ora in servizio.

Immediato l'intervento degli agenti della polizia orvietana allertati da

alcuni funzionari delle Fs testimoni di quanto stava accadendo. I sette sono stati fermati nella piazza antistante la stazione con i loro due cani.

Inequivocabile la scena che si è presentata davanti agli occhi degli inquirenti.

Tutti vestiti di nero e incappucciati, al momento del fermo in piazza Matteotti, si sono giustificati dicendo di essere no - global in viaggio per la capitale.

Nessuna incertezza da parte loro sulla motivazione del viaggio.

I sette giovani, senza alcuna esitazione, hanno dichiarato agli inquirenti di essere diretti a Roma per manifestare contro il presidente americano Bush in visita ufficiale nel nostro Paese.

Lunghe, una volta in commissariato, le operazioni di identificazione, soprattutto dei due minori che facevano parte del gruppo.

Dagli accertamenti effettuati i sette ragazzi sono risultati provenienti da diverse regioni italiane.

Per loro è immediatamente scattata la denuncia per danneggiamento del convoglio ferroviario su cui erano a bordo prima che il controllore verificasse che tutti si trovavano sprovvisti dell'ordinario biglietto di viaggio.