Orvietano alla sbarra per abusi sulle figlie: l'interrogatorio a settembre

di Stefania Tomba

Abusi sessuali sulle figlie minorenni. Slitta al prossimo 20 settembre l'udienza nel corso della quale sarà sottoposto ad interrogatorio il cinquantenne orvietano accusato di violenza sulle sue due figlie.

Dopo i risultati contraddittori delle visite mediche di una ginecologa, che avevano fatto emergere su una delle due bambine segni compatibili con i capi d'imputazione, sono stati esposti, ieri mattina in aula, gli esiti delle perizie effettuate dagli psicologi.

Una udienza fiume, nel corso della quale i tre esperti avrebbero tracciato un profilo pressoché concorde delle due bambine, che all'epoca dei fatti contestati dalla moglie dell'imputato, avevano cinque e sette anni. Bambine adeguatamente mature per la loro età  e senza particolari tratti psicologici tali da denotare traumi derivanti da abusi. Questo sarebbe il risultato delle perizie ora acquisite agli atti del tribunale di Orvieto.

Dall'ottobre dello scorso anno, sul commerciante orvietano, presente ieri in aula e difeso dall'avvocato Manlio Morcella, pende l'imputazione infamante di violenza sessuale ai danni delle sue due figliolette. Ad accusarlo la moglie. La donna, che nell'estate del 2001 si era rivolta alla procura di Orvieto per denunciare il comportamento dell'uomo, nel corso della prima udienza del processo (ottobre 2003)  si è costituita parte civile, affidando all'avvocato Emilio Festa le richieste di risarcimento del danno morale e biologico.

Molti i testimoni che in un anno sono sfilati davanti ai giudici. Il processo prosegue rigorosamente a porte chiuse e con l'obbligo imposto dal presidente del tribunale di non rivelare alcun particolare ai giornalisti. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 20 settembre.