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La maggioranza di Brugnoli va avanti. Accettare la mozione della minoranza significa perdere i finanziamenti

Cronaca

di Redazione
Strumentale attacco alla collettività di Porano. “Mai nessuno, prima d’ora, pur stando all’opposizione, aveva remato contro agli interessi della collettività poranese”. Parole dure quelle dette da Massimo Bianchini, assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica del Comune di Porano, in risposta alla mozione presentata dalle minoranze guidate da Gisleno Breccia e Claudio Scoscia . “Una mozione pesante – ha proseguito Bianchini – strumentale e che arriva dopo 14 mesi dal momento in cui avete avuto modo di vedere il progetto. Accettare questa mozione equivarrebbe a perdere ogni ipotesi di finanziamento della Regione per il recupero e la riqualificazione dell’ex consorzio agrario e perdere anche occasioni di finanziamento a fondo perduto per i privati che partecipano a questo Piano Urbano Complesso. E questa mozione, voi, - ha proseguito Bianchini che, per l’occasione, aveva abbandonato il suo “scranno” di giunta per portarsi tra le fila dei consiglieri del suo gruppo – l’avete anche spedita in Regione. E su questa mozione avete anche fatto intervenire un consigliere regionale di Forza Italia che ha chiesto alla Regione di non finanziare questo piano. Mai è accaduto che una minoranza lavorasse con le logiche del tanto peggio tanto meglio.”

Insomma, questa minoranza - a quanto sostenuto da Bianchini ma anche dal Sindaco Enrico Brugnoli e dal Vice Sindaco Laura Ricci, è pronta a tutto pur di bloccare l’azione amministrativa della maggioranza. E disposta a tutto significa fare in modo di far perdere finanziamenti a Comune e privati cittadini agendo strumentalmente.

Stando alle carte, non sarebbe la prima volta. Già in un recente passato e, guarda caso, proprio in relazione ad un ulteriore progetto di riqualificazione, il Comune perse circa 1,8 miliardi di finanziamenti perché proprio un consigliere di opposizione (Claudio Scoscia) da privato cittadino prima aderì al progetto e poi, ritirandosi, fece perdere i finanziamenti al Comune ed a se stesso. Ed è questa, forse, la considerazione che la maggioranza ha fatto. La prima volta può essersi trattato di incomprensioni o scarsa conoscenza della situazione. Ma quando il caso, sebbene in modo diverso, sembra ripetersi la parola strumentalizzazione non sembra essere utilizzata a casaccio.

Nelle repliche la minoranza ha negato assolutamente che si tratti di un’operazione strumentale ed ha motivato la mozione con la volontà di giungere ad un progetto migliore. Il problema, però, è che quest’intervento della minoranza arriva molto in ritardo. Il progetto è già in Regione. Ritirarlo e modificarlo significa perdere i finanziamenti.

Il capogruppo di maggioranza Santelli ha chiesto esplicitamente alle minoranze il motivo per cui questa loro richiesta arriva con ben 14 mesi di ritardo. Infatti è dal mese di ottobre del 2001 che la minoranza è a conoscenza del progetto preliminare ma solo oggi chiede di intervenire su un progetto che giudica sbagliato “dal punto di vista amministrativo, economico, urbanistico, architettonico, estetico e funzionale".

Per ben due volte le opposizioni, infatti, avevano votato a favore del piano di recupero. Prima condividendo le linee politiche e di indirizzo che identificavano la destinazione d'uso del consorzio. Poi approvando il progetto preliminare nel luglio del 2002. Solo oggi, quando quel progetto non è più modificabile, arrivano le perplessità. Con 14 mesi di ritardo.

Le opposizioni hanno comunque votato la loro mozione mentre la maggioranza l'ha rigettata chiedendo la verbalizzazione della propria dichiarazione di voto.

Nota positiva del consiglio è stata la grande civiltà con cui si è svolto il dibattito. Nessun tono alterato ed un Gisleno Breccia particolarmente tranquillo. Forse è il primo risultato della querela del Comune nei suoi confronti?

Pubblicato il: 17/01/2003

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