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Torna alla sbarra con l'accusa di abusi nei confronti delle figlie minorenni

Dall’ottobre dello scorso anno sul commerciante orvietano pende l’accusa infamante di violenza sessuale ai danni delle due figliolette che nell’estate del 2001, epoca a cui risalirebbero i fatti contestati dalla moglie di origini sudamericane dell’imputato, avevano cinque e sette anni

Cronaca

di Stefania Tomba

Violenza sessuale sulle figlie minorenni. È tornato alla sbarra ieri mattina il cinquantenne orvietano accusato di aver abusato delle sue due bambine.

Il processo prosegue rigorosamente a porte chiuse e con l'obbligo imposto dal presidente del tribunale di non rivelare alcun particolare ai giornalisti.

Dall’ottobre dello scorso anno sul commerciante orvietano pende l’accusa infamante di violenza sessuale ai danni delle due figliolette che nell’estate del 2001, epoca dei fatti contestati dalla moglie di origini sudamericane dell’imputato, avevano cinque e sette anni.     

A rendere la propria testimonianza in aula, nel corso delle passate udienze, il primario di Ostetricia dell’ospedale di Orvieto e un suo assistente che avevano sottoposto le due minorenni ad un controllo medico dopo la denuncia presentata ai carabinieri. In una precedente udienza era stata ascoltata anche la deposizione, in qualità di teste, di una ginecologa la cui testimonianza avrebbe lasciato spazio alle accuse sostenute dal pubblico ministero. La visita medica a cui la dottoressa aveva sottoposto le due bambine aveva permesso di rinvenire su una di loro dei segni. Ematomi, forse, che potrebbero risultare compatibili con l’ipotesi dell’imputazione contestata al padre delle bimbe che si è sempre dichiarato innocente.

Dopo la presa in esame di una nuova eccezione preliminare, a sfilare davanti ai giudici del collegio del tribunale di Orvieto, nel corso dell’udienza di ieri mattina, un consulente e alcuni testimoni. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 7 giugno.

Pubblicato il: 01/06/2004

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