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Giardini, un conservatore carismatico e aperto al dialogo

Poco incline agli slogan, a parlare di programmi senza averne indicato prima i metodi, l'avvocato ama definirsi un 'conservatore con il senso del dovere, dello stato, della correttezza'

Politica

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Un conservatore carismatico e aperto al dialogo.

Aplomb inglese su cui ha investito parte della campagna elettorale, passione per la politica, la legge, la cultura.

C'è chi lo accusa di somigliare poco ad un sindaco.

Luca Giardini non smentisce, anzi sembra quasi condiserare questa "anomalia" un suo punto di forza.

 

Poco incline agli slogan, a parlare di programmi senza averne indicato prima i metodi, l'avvocato ama definirsi un "conservatore con il senso del dovere, dello stato, della correttezza".

E la sfida elettorale che si prepara ad affrontare col sostegno di An e FI di certo non l'ha raccolta con la rasegnazione di chi lo vuole un candidato di bandiera di  una coalizione indebolita da defezioni interne.

 "Beghe locali" liquida Giardini.

Saranno anche beghe locali ma non è stato facile superarle.

"È vero, ma il centrodestra oggi è compatto e si presenta agli elettori  forte di un'assoluta identità di vedute e di intenti".

Chi teme di più dei suoi avversari?

"Non mi interessano discorsi di questo genere. Ci tengo a precisare però che non vedo alcun futuro per le liste civiche. Ormai anche la politica di un Comune è globale e deve saper intessere rapporti con realtà nazionali ed internazionali. Occorre il sostegno di movimenti politici che operano a più livelli. Il centrosinistra così come il centrodestra potranno averlo. Per gli altri, nei posti che contano, ci sarà sempre lo spettro dell'anticamera".

Il suo programma elettorale è caratterizzato dalla volontà di svecchiare la formula di alcuni eventi culturali in città. Umbria Jazz winter, per esempio...

"UJ ha ormai esaurito la sua spinta propulsiva. Occorre modificarla con qualcosa di nuovo. Per esempio, senza eliminare la sezione dedicata al jazz, sarebbe interessante studiare altre formule. Magari un festival di musica argentina, cubana o messicana".

FI, il partito che insieme ad An sostiene la sua candidatura ha fatto dle progetto di realizzare un casinò sulla Rupe un punto importante del proprio programma elettorale. Che ne pensa?

"L'ipotesi casinò non è una mia priorità in caso di vittoria elettorale, anche in relazione allo stato della legislazione in materia".

Qual è il valore aggiunto della sua candidatura?

"Praticità, rispetto del principio di uguaglianza delle regole, affidare la gestione di ogni attività pubblica ad esperti professionisti".

Pubblicato il: 31/05/2004

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