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La palombella divide

Migliaia di e-mail percorrono la rete e invitano a boicottare la città. Alcuni lettori forestieri ed orvietani intervengono nel commento alle notizie e dicono la loro. Preoccupazione degli operatori turistici

foto di copertina

Settimana di passione per animalisti e no, per favorevoli e contrari alla 'palombella' viva'.
Al di là delle centinaia di e-mail che continuano a riversarsi sulla nostra casella di posta con un comunicato preconfezionato che sta girando il mondo, sono diversi gli interventi più articolati che alcuni lettori hanno proposto come commenti agli articoli che abbiamo pubblicato. Sono forestieri ed orvietani e dal senso dell'intervento si capisce chiaramente la provenienza geografica.
C'è chi si esprime con immagini colorite"Boicottare Orvieto? Si può boicottare la barbarie?
E' troppo poco boicottare Orvieto. Orvieto sta lì, con i suoi alberghi, i suoi ristoranti, le sue attrattive. Bisognerebbe prendere il più accanito fautore della palombella viva, quello che della tradizione fa un idolo, imbracarlo ben bene, mettergli un petardo nel culo e dare fuoco alle polveri. Per vedere di nascosto l'effetto che fa. Distinti saluti."
C'è anche chi dimostra una certa approssimazione in quanto a responsabilità sulla scelta del colombo vivo o finto, se la prende con preti e Curia, ma dimostra fiducia nella scelta degli orvietani.
Perche' per la testardaggine di una Curia , volete che Orvieto diventi uno dei simboli della crudelta' verso gli animali? Dovrebbe essere la Chiesa a dare il buon esempio , anche perche' ,se non mi sbaglio ,la colomba dovrebbe essere un simbolo da rispettare aldila' del fatto che e' un essere vivente titolare di diritti tra cui quello al rispetto , ma L'Opera del Duomo continua  nella sua cecita' e non vuole fare  questo  atto di clemenza che  oltretutto le spetterebbe se veramente mettesse in pratica cio' che predica. Voi cittadini siate piu' civili e umani e dimostrate che si puo' essere clementi e pietosi anche e specialmente  appartenendo al ceto laico e date una lezione di civilta' a questa Istituzione che rimane ancora attaccata a tradizioni medioevali e barbare. Un simulacro non impedira' che la festa raggiunga il suo scopo e nello stesso tempo  una povera colomba  sfuggira' al terrore e forse al dolore  di qualcosa di cui non capisce il motivo ! Sono sicura che gli umbri , gente forte e orgogliosa , il cui sangue scorre in parte anche nelle mie vene  per parte materna, come Relandini,  non mi deluderanno e sapranno decidere per il meglio  convincendo i religiosi a rinunciare a un simbolo vivo  sostituendolo con un simulacro  fatto di qualsiasi  materiale.Grazie"
 
E ancora:"Se Orvieto è una città che ambisce a diventare nota meta turistica, perchè insistere con questa festa del piccione, che ,è assodato,non piace ai non-orvietani ?"

Questa ostinazione di una piccola parte ,ormai, degli orvietani a voler mantenere in auge una festa medioevale,mi ricorda la rigidezza talebana che costringe le donne allo chador."

Poi qualcuno fa appello ad un atteggiamento di indifferenza e invita all'attenzione a problemi maggiori e sostiene che"è diventata una battaglia fra estremisti animalisti e estremisti tradizionalisti. sono certo che se faceste un sondaggio aggiungendo al si ed al no la posizione "non ci interessa", sarebbe quest'ultima a trionfare largamente. grazie."

Qualche altro ci vede una manovra politica degli animalisti"Il sondaggio è stato favorevole alla colomba di coccio, ma bisogna tener conto che il 90 per 100 dei voti provengono da fuori provincia quindi non conoscono l'importanza delle tradizioni, che non si possono cambiare improvvisamente. Ma tutti questi anni dove erano gli animalisti. Molto probabilmente anche questo è un modo di farsi conoscere per fare polita. Ma per favore lasciamo stare la nostra tradizione, e non la mischiamo con giochi politici."

Ma c'è anche chi vive di turismo ed evidenzia che"se sti foglietti del boicottaggio girano fra i turisti,noi che magnamo,pane e tradizione?"

Un sentimento diffuso di preoccupazione per l'invito al boicottaggio nel lettore che sostiene"Orvieto è patrimonio dell'umanità intera,e deve confrontarsi coll'intero mondo.Perciò bisogna valutare, nelle scelte orvietane il parere della società internazionale, in fondo il turismo è troppo importante per noi. Questo boicottaggio,che vaga su internet, per noi è letale!Arriverà,prima o poi a tutti i computer, in tutto il mondo,e,ricordate,ne uccide più la penna che la spada!"

Un operatore turistico ricorda che"Orvieto ancora non ha trovato il modo di inserirsi proficuamente nei circuiti turistici nazionali.Per noi, operatori del settore, questa pubblicità negativa fatta su una forza mediatica di tale peso (internet) è veramente una iattura. Sono costernata.E non vedo vie di difesa,se non comportarsi come i barcellonesi,che hanno eliminato la corrida.Il fatto che la festa nostra non sia sanguinaria non sembra avere importanza per chi muove i fili.E allora? Che dobbiamo fare? La situazione peggiora,non migliora, anche se gli animalisti non scendono in piazza."

E ancora"bisogna che gli orvietani si rendano conto che la città deve dare una buona immagine di sè,per incrementare il turismo.All'estero amano gli animali molto più di noi,e questa battaglia internet ci nuocerà,non oggi o domani,ma nel tempo!".

Pubblicato il: 24/05/2004

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