Colomba sì o no

Il sondaggio sulla palombella, in cui si chiedeva il parere se usare una colomba viva o di 'coccio', tanto per indicare un materiale 'morto' in linea con la nostra cultura, ha riscosso un successo straordinario.

Hanno votato oltre 1.500 persone e il risultato, oggi, è di 1306 favorevoli alla palomba 'finta' e 196 a quella viva.

Alla votazione sono seguiti numerosi messaggi, in cui, con espressioni diverse, anche culturalmente, ma univoche nel senso, si rifiutava questa tradizione orvietana.

Qualcuno ha anche lanciato l'idea di promuovere un premio annuale per la palomba di 'coccio' più artistica.

Da ieri si è scatenata anche una campagna e-mail a sostegno dell'uso di un simulacro, organizzata, massiccia, che coinvolge tanti. Moltissimi forestieri minacciano di boicottare Orvieto come città turistica se dimostrerà di perseguire ulteriormente questa tradizione.

La questione è annosa e ci sono state polemiche e querele.

Qualche tempo fa è stato coinvolto anche il vescovo monsignor Scanavino.

Sostenne che il senso della festa religiosa della Palombella non può certo essere legato ad un simbolo.

Ci aspettano giorni di vivace polemica, fino al 30 maggio, giorno della Pentecoste, giorno della Palombella.

Ogni anno, fin dal 1400, ad Orvieto (Italia), per la festa della Pentecoste una colomba, che dovrebbe rappresentare lo Spirito Santo, viene maltrattata in nome della tradizione..

Per la festa della Pentecoste chiediamo di utilizzare un simulacro in sostituzione della colomba viva. Tortura non è né arte né cultura. Non ci piace visitare una città che non rispetta la dignità di tutti gli esseri viventi." Oppure"Se domenica 30 maggio verrà utilizzata una colomba viva boicotterò la città di Orvieto e la farò boicottare dai miei amici." . Ed è in italiano, inglese e francese.

Questo il messaggio che viaggia in rete, firmato, convinto, su cui è il tempo di ragionare.