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Chi paga il conto per gli ordigni inesplosi. Ascoltato il Comune di Orvieto

Gli interrogatori consentiranno al giudice di individuare chi, tra la Prefettura e i Comuni, dovrà liquidare le ditte Biagioli e Socil per le spese sostenute nel far brillare gli ordigni

Cronaca

Sono stati ascoltati, nel corso dell'udienza istruttoria di questa mattina, presso il tribunale di Perugia, i responsabili per il Comune di Orvieto delle operazioni di messa in sicurezza dei 3 ordigni inesplosi rinvenuti tra il '99 e il 2000.

Il Comune di Orvieto, nei rappresentanti dell'ex responsabile del Csm e del responsabile della Protezione Civile del Comune ha ribadito che nessun ordigno bellico è stato rinvenuto su territorio del Comune di Orvieto (uno era localizzato in località poggio Capanna tra Allerona e Castelviscardo e due in località Pianlungo).

E che nessuna decisione autonoma venne, all'epoca, assunta dai Comuni, difesi dall'avvocato Francesco Venturi. Ma tutte le operazioni di messa in sicurezza vennero definite in sede di comitato operativo su indicazione della Prefettura e degli artificieri. (s.t.)

Pubblicato il: 18/05/2004

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