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ATO2 e il nuovo sistema di gestione dell'acqua. Carissima. del 20-30% in più. Cosa è l'ATO e come funziona

Approfondimento

L’Ambito territoriale ottimale, ATO, è previsto dalla legge Galli sulla gestione delle risorse idriche e da gennaio di quest’anno organizzerà la gestione delle acque, la captazione, la distribuzione, la tariffazione, le fognature, i depuratori. L’ATO, costituito nel maggio 2000, è il consorzio dei comuni che costituiscono il “bacino ottimale” ed il suo compito è svolto attraverso il Servizio idrico integrato, una società composta per il 51% da enti locali e per il 49% da privati.

L’Ato2, quello di cui fanno parte i comuni dell’Orvietano, ha approvato il Piano d’ambito ed ora deve occuparsi del controllo della gestione, affidata, come abbiamo scritto, al Servizio idrico integrato, gestore unico, con tariffe uguali valide per tutto il territorio dell’ATO 2, costituito dai 32 comuni della Provincia di Terni.

Con questo nuovo sistema di utilizzazione delle risorse idriche previsto dalla legge ed organizzato in modo diverso negli ATO, per quanto ci riguarda direttamente, andremo a pagare il 20- 30% in più, a seconda delle tariffe precedenti.

Che l’ATO sia in grado di avere una visione complessiva maggiore e che le risorse possano essere “ottimizzate” è possibile, ma se le tariffe, soltanto perché si migliora, aumentano, vuol dire che qualcosa potrebbe non risultare “ottimizzata”.

Entriamo nel problema.

L’ATO è l’autorità di ambito e si è riservata il ruolo di programmazione, organizzazione e controllo del Servizio idrico integrato, società mista con compiti di gestione, che è stata costituita per salvaguardare anche le società industriali private che operavano nel settore, ASM di Terni e Consorzio idrico amerino.

Il Servizio idrico integrato, da parte sua, affida le opere a ASM, Consorzio idrico amerino e Omnia, come facevano prima i singoli comuni.

Insomma, c’è qualcosa di troppo. Questo qualcosa di troppo potrebbe essere il gestore, il Servizio idrico integrato, che ha un suo presidente, un amministratore e un consiglio d’amministrazione, che si aggiunge al presidente ed al consiglio dell’ATO, tutti insieme con i presidenti e gli amministratori e i consigli delle altre società private.

Poi c’è anche qualche operaio delle aziende a cui sono subappaltati i lavori.

Pubblicato il: 17/01/2003

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