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Palombella. Visti da fuori

Ci segnalano un articolo sulla Palombella apparso su un sito d'informazione nazionale. Utile per ragionare. Nel nostro sondaggio, ad oggi, vincono i fautori della colomba di "coccio"

Un lettore ci ha segnalato questo articolo pubblicato sul sito www.indimedia.it e relativo all'annosa questione della Palombella.
Si fa accenno anche al nostro sondaggio, in cui, ad oggi, 522 voti vanno per l'uso di una colomba di"coccio", finta insomma, e 137 invece per continuare nella tradizione con una colomba viva.
Il redattore ci vede con occhio molto critico, forse esageratamente, ma il suo è comunque un buon contributo per ragionare.

Il titolo dell'articolo è"Zuffe sul sagrato del "bellissimo duomo di Orvieto" -cronache del Medioevo- E dice così:

Transennati e maltrattati verbalmente (ma anche non) tutti quelli che protestano contro la festa della palombella, incazzati come iene tutti gli altri che vorrebbero consumare il santo rito in santa pace.

Si racconta che la festa della palombella sia una rappresentazione antichissima, e come dice il nome c'è di mezzo una colomba, che vuole ricordare la discesa dello spirito santo sugli uomini. A seconda del tipo di "volo" che compirà, pare che si possano trarre delle indicazioni per il futuro.

Anche se la parola "volo" è un modo di dire; in effetti la colomba è saldamente legata per le ali a una ruota circondata di razzi e mortaretti, che è appesa a un cavo d'acciaio.

Il momento culminante è quando viene accesa la raggiera di mortaretti che circonda la ruota, e la colomba viene spinta nel suo "volo" terrorizzato lungo il cavo.
Quindi tutti con il naso in su per vedere il futuro.

Una temporanea soluzione è stato l'utilizzo di un simulacro dell'animale, risparmiando qualcuna delle tante colombe infartate che saranno passate in tutti questi secoli.
Ma molti hanno storto il naso e, appunto, sbraitato in piazza.

D'altra parte si sa, questa festa è soprattutto un enorme richiamo turistico. E la bellissima Orvieto è una città che deve mostrarsi in buona salute ai turisti, con il festival del jazz, per esempio, o con le altre vetrine culturali/artistiche di cui si fregia.

Orvieto è infatti uno di quei siti che si è adattato senza reclamare perfino alla discarica che gli hanno affidato, perché porta nelle casse comunali parecchi soldi per le attività di cui sopra. Forse una colomba finta inciderebbe sul bilancio in maniera negativa?

Forse una scelta motivata da valori comuni, finalmente, di non oppressione e di rispetto verso le specie diverse da se stessi, sarebbe una bella conquista per entrambe le "fazioni", che invece di azzuffarsi potrebbero andare a bersi un aperitivo insieme. Alla faccia dei "foresti" in visita turistica.

La questione è arrivata anche su internet con un referendum popolare per chi desidera votare la colomba finta, cioè di coccio, oppure quella vera:

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Chiediamo meno sofferenza, almeno per quelli che non c'entrano proprio niente con i nostri guai: gli animali non fanno guerre.

Pubblicato il: 10/05/2004

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