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Ambiente, parte dal territorio la sfida per lo sviluppo sostenibile

Conclusa la conferenza sull'ambiente promossa dalla Comunità montana. Una iniziativa che - ha affermato Filippetti -"ha visto confrontarsi costruttivamente gli operatori dell'ambiente di numerose regioni del centro Italia e non solo"

Società

La conferenza, dal titolo Educazione Ambientale e sviluppo sostenibile. Un modello per l'Umbria ha infatti permesso ai numerosi relatori presenti di spiegare alla platea le varie esperienze territoriali finalizzate all'educazione ambientale, alla valorizzazione del territorio, alla"sostenibilità"."Una società sostenibile - ha affermato nella sua relazione Giovanni Borgarello della Regione Piemonte - si costruisce partendo dalla"rete", dalla volontà e dalla pratica di interazione contro le logiche di chiusura, di delega, di autoreferenzialità."Non si lavora da soli" - ha affermato Bolgarello."Il senso dell'educazione all'ambiente e alla sostenibilità passa necessariamente per un lavoro di rete in cui si apprende ad avere fiducia reciproca, a istituire connessioni, costruire percorsi condivisi, leggere i processi territoriali".
Indicazioni immediatamente raccolte dai rappresentanti istituzionali presenti nella mattinata di venerdì 30 aprile: Paolo Camerieri (Cridea), Roberto Raffaele Monetti (ufficio scolastico regionale); la vicepresidente della Provincia Loriana Stella e l'assessore all'ambiente Gianni Pelini, il vicesindaco di Orvieto Stefano Mocio.

Nel pomeriggio numerosi sono stati gli interventi dei relatori: Roberta Burzigotti (Provincia di Perugia), Donatella Venti (provincia di Terni), Nicoletta Boldrini (Agenda 21 locale Alta Umbria), Maria Agnese Peparello (Laboratorio ambiente Allerona Scalo), Dino Menguzzi (Fattoria Scuola La Buona Terra Passignano sul Trasimeno), Vanessa Pallucchi (Rappresentante Legambiente Umbria), Stefano Bolletta (Consorzio Itaca). L'esposizione dei prodotti e di materiali informativi è stata curata dal Centro Pantarei di Passignano sul Trasimeno, dal Laboratorio Villa Demidof della provincia di Firenze, dalla piccola cooperativa Terra di San Venanzo

Dal tavolo dei relatori un appello affinchè si assuma per intero la filosofia del Patto per l'Innovazione e lo Sviluppo: quella della creazione di un sistema a rete nel quale città e territori sono risorse, con i loro patrimoni culturali, economici e sociali. Soggetti attivi di un nuovo protagonismo sociale.
Significative in questo quadro l'esperienza di Agenda 21, uno strumento di partecipazione e di progettualità che parte dal basso e che, dopo la Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro si è attività in modo capillare per promuovere iniziative legate alla lotta alla povertà, al cambiamento dei modelli di produzione e consumo, alla conservazione e gestione delle risorse naturali, alla promozione di un' agricoltura sostenibile. E che devono coinvolgere in primo luogo le scuole con le quali sono numerosi i progetti in atto nelle varie realtà dell'Umbria e che vedono gli studenti impegnati in percorsi di crescita e di formazione sulle tematiche dell'ambiente, delle nuove tecnologie, delle energie rinnovabili. "Queste istanze - ha concluso Valentino Filippetti - hanno bisogno di attenzioni sempre maggiori. Chi è stato impegnato in questi anni ad affrontare le questioni dell'ambiente in modo"pionieristico"  deve poter trovare nella politica un interlocutore sempre più impegnato e sensibile.

Pubblicato il: 03/05/2004

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