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A finire in manette un quarantaduenne orvietano

Continua l'operazione contro lo spaccio della cocaina  denominata"Dog de Bordeaux". Giovedì sera l'ultimo arresto

Cronaca

di Stefania Tomba

Continua l'operazione contro lo spaccio della cocaina denominata "Dog de Bordeaux".

Stavolta a finire in manette, con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, è stato un quarantaduenne orvietano, che gli uomini dell'arma tenevano sotto controllo già da qualche tempo.

Una serie di intercettazioni telefoniche hanno consentito ai carabinieri di Orvieto di far emergere in maniera evidente i capi d'accusa contro C.F., l'operaio orvietano pendolare a carico del quale la procura di Orvieto ha emesso questa settimana l'ordinanza di custodia cautelare.

Nel corso di precedenti controlli il quarantaduenne era riuscito a farla franca, avendo, presumibilmente, la prontezza di liberarsi rapidamente della sostanza stupefacente in suo possesso: cocaina, probabilmente.

Fintanto che i recenti sviluppi dell'indagine condotta dai carabinieri di Orvieto, proprio grazie ai riscontri telefonici, l'hanno inchiodato alle sue responsabilità.

L'ordinanza della procura orvietana gli è stata notificata due sere fa mentre l'uomo, che si reca giornalmente fuori città per raggiungere il posto di lavoro, rincasava al termine della giornata.

Ad attenderlo gli uomini del nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di Orvieto, che hanno immediatamente eseguito l'arresto.

Con la notifica del provvedimento, gli uomini dell'arma hanno immediatamente fatto scattare una accurata perquisizione all'interno dell'abitazione dell'operaio, nel corso della quale sono stati rinvenuti 50 grammi di haschish.

Il quarantaduenne si trova attualmente rinchiuso nel carcere orvietano di via Roma, in attesa di essere interrogato dal magistrato inquirente.

Pubblicato il: 30/04/2004

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