Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Associazione Luca Coscioni e Radicali Italiani

Il 25 aprile dalle ore 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 20 tavolo di raccolta firme ad Orvieto lungo Corso Cavour, all'altezza della Torre del Moro, per il referendum per l'abrogazione della L.n.40/2004: "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita"

foto di copertina
di Luca CoscioniVoglio continuare ad offrire la testimonianza del mio corpo, della mia voce, affinché possiamo vincere la viltà di coloro che vogliono che la speranza di milioni di malati si trasformi in disperazione. Ecco perché mi sono sentito di intraprendere la raccolta delle firme nella città dove sono nato e vivo anche se non potrò essere fisicamente al tavolo, per evitare aggravamenti, per malanni primaverili, alla mia condizione fisica sofferente, ma ci sarà il mio spirito accanto a mia moglie Maria Antonietta. Tale raccolta delle firme è anche sostenuta e condotta da Massimo Gambetta, Consigliere Comunale DS e dal Segretario DS della Sezione Orvieto-centro Pietro Tosini, che hanno manifestato i mali possibili di questa legge. Li ringrazio e vorrei che tante altre voci si aggiungessero alle loro. Rileggo la legge e sono fortemente convinto, come uomo politico e come uomo affetto da sclerosi laterale amiotrofica che l'abrogazione della legge n.40/2004 sulla fecondazione medicalmente assistita è necessaria. E non solo perché le parole del Professor Josè Sibelli della Michigan State University, sono risuonate forti e chiarissime nella mia mente, anche perché tale legge ha a che fare con vecchissimi programmi democratici cristiani e non a niente a che fare con il concetto di democrazia dove in questa legge la sovranità che appartiene al popolo non è laicamente esercitata dagli eletti a rappresentarlo. L'Associazione che porta il mio nome, si schiera a favore di una ricerca libera, dove l'etica della scienza sia definita da parametri laici e scientifici e non da parametri religiosi o conservatori. Insisto sul concetto di laicità dello Stato all'interno del quale viva una bioetica laica, svincolata da qualsiasi ideologia o posizione dogmatica, ad uno Stato attento alle differenti prospettive con cui l'essere umano percepisce il senso del bene e del male.I miei sforzi hanno attraversato disillusioni e ancor peggio hanno visto avvicinarsi gli artigli del principe delle tenebre. Ma sono qui, ancora, per chiedere a tutti quelli come me, costretti da una terribile malattia alla immobilità fisica e a volte psicologica, di non mollare, di non cadere in tentazione a disperare, di non soccombere alla pusillanimità e di combattere chi proibisce il progresso della ricerca scientifica.

Pubblicato il: 24/04/2004

Torna alle notizie...