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Sfruttamento dell'immigrazione clandestina

Riceveva tangenti di 250 euro mensili da propri connazionali per farli arrivare in Italia e procurare loro lavoro in ristoranti e cantieri edili

Cronaca

di Stefania Tomba

Riceveva tangenti di 250 euro mensili da propri connazionali per farli arrivare in Italia e procurare loro lavoro in ristoranti e cantieri edili.

È l'accusa per il principale imputato dei 5 macedoni che sono finiti in manette nella notte tra martedì e mercoledì scorso.

Tutti compresi in una età tra i 26 e i 36 anni. Tutti clandestini, compreso l'organizzatore del racket che fruttava un giro d'affari tra gli 8 e i 10mila euro.

Da più di due settimane i carabinieri di Fabro lo seguivano da vicino ma la situazione è precipitata prima che gli uomini dell'arma potessero acquisire ogni particolare dell'organizzazione.

Gli extracomunitari hanno cominciato ad intuire di essere braccati e l'operazione non ha più potuto attendere.

È scattata, allora, l'irruzione nell'abitazione del macedone che ha portato, tre notti fa, agli arresti dei 5 extracomunitari: il boss dell'organizzazione e altri quattro connazionali che ospitava in casa.

Sequestrate dalla sua abitazione le carte che documentano con chiarezza il losco giro d'affari.

Gestiva un traffico di una quarantina di immigrati quasi tutti macedoni a cui estorceva un pizzo mensile, premurandosi di annotare nomi di battesimo, importi da ricevere, numeri telefonici di cellulari e pagamenti effettuati.

L'organizzazione doveva prevedere anche una serie di "caporali" dei quali il macedone teneva una mappa aggiornata.

Le zone disegnate farebbero propendere gli inquirenti ad approfondire le ricerche nelle zone comprese tra Fabro e San Casciano dei Bagni.

Cadute nella maglia del trafficante di clandestini anche 2 donne che corrispondevano una cifra pari a 180 euro giornalieri. Una cifra tale che potrebbe far supporre un giro parallelo di sfruttamento della prostituzione.

Per i 5 macedoni arrestati, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio e colpiti già in passato da provvedimenti di espulsione, si è svolto ieri il processo per direttissima.

I 4 accusati unicamente di violazione del decreto di espulsione se la sono cavata con la sospensione condizionale della pena e il rinnovo dell'espulsione.

Per il trentaseienne l'accusa è di favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

L'udienza per lui è rimandata 2 luglio.

Pubblicato il: 23/04/2004

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