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NOTIZIE CORSIVI

La mozione di sfiducia Breccia rigettata al mittente

Una vera e propria resa dei conti.  L'ex sindaco Breccia ha attaccato chiedendo le dimissioni e Brugnoli ha risposto smontando passo passo tutte le accuse dell'ex sindaco. Una dura replica del capogruppo di maggioranza e Breccia che non se la sente nemmeno di replicare

Politica

foto di copertina

È stata una vera e propria resa dei conti. In una delle ultime sedute di Consiglio Comunale, a Porano la minoranza ha presentato la mozione di censura nei confronti di Enrico Brugnoli. La maggioranza ha risposto.  Ha risposto con una perizia pro-veritate presentata dallo stesso Brugnoli e che, con molte probabilità, verrà utilizzata per denunciare i consiglieri di minoranza di quanto sostenuto all'interno della mozione di sfiducia.  Una mozione di sfiducia che afferma come Brugnoli sia colpevole di abuso di ufficio.
La delibera contestata avrebbe consentito l'ampliamento di alcuni volumi in vari terreni tra cui alcuni di sua proprietà.
Brugnoli, nel suo intervento, ha smantellato punto per punto quanto sostenuto da Breccia e della minoranza. Lo ha fatto con documenti alla mano, e lo ha fatto anche partendo dagli errori grossolani presenti nella mozione di sfiducia.  Errori anche di date con incongruenze di quasi un anno rispetto ad alcuni episodi citati da Gisleno Breccia, Claudio Scoscia, Loredana Bellini e Salticchioli.
Una dura replica a Breccia e una difesa all'operato della maggioranza, è giunta dal capogruppo Giorgio Santelli. Un attacco contro quelle che sonos tate definite infinite bugie e falsità, "unici argomenti che questa maggioranza ha potuto utilizzare in questa consiliatura".  Di seguito il testo completo dell'intervento fatto dal capogruppo di maggioranza Giorgio Santelli(nella foto).

"Il consiglio comunale di questa sera non è solo un luogo dove qualcuno propone una mozione di censura al sindaco. Si affronta, a mio avviso, un tema un po' più grande.  Ci si deve porre un interrogativo.  Che cosa è la politica?  Per  affrontare il problema di che cosa è la politica posso prendere spunto dal provocatorio romanzo di Orwell"1984"  dove il potere condiziona tutto.

Il giornalista inglese  George Orwell  giunge a dire che nella società futura vi sarà un potere totalitario capace di controllare la vita e il pensiero degli individui mediante un continuo controllo esercitato con le telecamere. Questo potere viene denominato"Grande fratello"

Alla domanda"A che cosa serve il potere?" Orwell risponde che il potere ricerca esclusivamente i propri fini.  Ossia  il fine del potere è il potere.

Nella discussione di questa sera Orwell ha un ruolo.  Nella mozione di censura c'è una serie lunghissima di falsità.  Falsità che certa stampa ha rilanciato come se fosse oro colato. E così il quinto potere ci ha portato a discutere di questa mozione di censura che è un concentrato di bugie.  Se la stampa avesse fatto il proprio dovere probabilmente avremmo evitato anche questa serata.  E tutto potete dire tranne che chi dice queste cose non sia del settore.

Dalle provocazioni orwelliane pensiamo a rispondere alla domanda iniziale."CHE COSA E' LA POLITICA?" Ci sono 5 classici modelli

 1° MODELLO
La politica  è un prodotto dell'economia
Qui troviamo Marx, Lenin e tutti i marxisti.
Condivisibile, ma non è il nostro caso

2° MODELLO
La politica è forza di comando e difesa
Se consideriamo il filosofo Hobbes e Machiavelli  vediamo  che per loro lo Stato serve per contenere l'aggressione degli uomini. Questi due studiosi hanno tutte e due una concezione negativa dell'uomo.  Non è il nostro caso. Per noi non è homo omini lupus

3° MODELLO
La politica è uno strumento per l'affermazione della razza
Il modello di Hitler dal suo testo"La mia battaglia" . Una concezione che non prendiamo nemmeno in considerazione

4° MODELLO
La politica è obbedienza alla verità
Per questo modello la politica è vista come strumento di pace e di liberazione spirituale. A questa corrente appartengono Gandhi e Simone Weil

5° Modello
La politica è agire di concerto
In questo modello la politica è l'azione collettiva degli uomini che si organizzano per vivere insieme.
Alla radice di questo modello c'è Aristotele

 E sono questi ultimi due modelli che sono cari a questa maggioranza.

E la prima differenza importante, tra noi e voi, è proprio questa.  Chi pensa che la politica sia uno strumento per gestire il potere a fini di area politica di riferimento.  Chi invece pensa che la politica sia obbedienza alla verità e azione di concerto ovvero l'azione collettiva degli uomini che si organizzano per vivere insieme in un medesimo contesto sociale come sosteneva Aristotele.

Insomma: interessi collettivi al di sopra degli interessi personali o di parte. Il bene comune come massima aspirazione.

Tutto si può dire a questo sindaco e a questa amministrazione tranne che si sia arricchita con il ruolo istituzionale o amministrativo che abbiamo esercitato per questi 5 anni. O che abbiamo privilegiato una parte rispetto ad un'altra.  I temi portanti di questa Mozione di Censura si basano su una architettura falsa e inesistente.  Dunque smantelliamo questo castello accusatorio punto per punto.

 Partiamo da un concetto generale.  Faccio degli esempi per far comprendere a tutti come si sia tentato di screditare questa amministrazione con un disegno accusatorio completamente falso e non rispondente alla realtà

 Immaginiamo che uno o più amministratori siano  architetti, o geometri o proprietari di una impresa edile. L'amministrazione pensa di dare vita ad un Prg che individua zone edificabili per permettere ai  cittadini di poter costruire la propria abitazione.  Può significare forse che si stanno realizzando degli interessi personali di quegli architetti, geometri o costruttori edili che siedono in consiglio Comunale?  O il solo fatto che alcuni cittadini seggano in Consiglio Comunale può far sostenere che quei cittadini stanno facendo i propri interessi?  Se così fosse dovremmo pensare che ogni politica edilizia di Porano - che in passato per inciso ha visto individuare aree di sviluppo urbanistico in terreni che erano di proprietà di consiglieri comunali - possa essere stata un'azione completamente illegittima e impregnata sull'illegalità e sul conflitto di interessi.  O sull'utilizzo a fini personali del mandato amministrativo.

 Questo è un esempio del passato.  Ma scendiamo nello specifico del caso in questione

Immaginiamo che vi sia la possibilità di un progetto che prevede lo sviluppo economico di un territorio.  Immaginiamo che le persone interessate a questo sviluppo chiedano all'amministrazione comunale che proprio questo progetto - che potrebbe incrementare il turismo, dare posti di lavoro, promuovere il territorio - si riferisca alla trasformazione di un'area del territorio comunale che è agricola.

Occorre aumentare leggermente gli indici di edificabilità per permettere la realizzazione in quest'area di manufatti utili allo sviluppo di questo progetto.  Nel caso specifico il progetto è quello di realizzare un parco Ippico.  Un parco Ippico ha la necessità di alcune stalle.  E' una cosa ovvia, francamente anche un bambino la capirebbe.   Gli investitori decidono di investire in un parco Ippico se ci sono le stalle dove mettere i cavalli.  Se i cavalli non hanno posto dove stare l'investimento non si può realizzare. Ed allora è per questo motivo che questa amministrazione ha deciso di ritoccare quegli indici.  Ritoccarli, badate bene, ma solo nel momento in cui il progetto partirà.  Solo nel momento in cui quella zona diventerà quello che il progetto intende farla diventare, ovvero un Parco Ippico.

 Torniamo all'area. Su quel territorio, che è di circa 40 ettari, insistono una ventina di proprietari.  C'è il sindaco, ma ci sono anche i beni ecclesiastici e ci sono anche tanti privati cittadini. L'amministrazione comunale che cosa dovrebbe fare secondo voi?  Scegliere di boicottare questo progetto perché coinvolge anche un membro di questa assise?

Può fare questa scelta ed allora si eviterebbe qualsiasi ipotesi di conflitto di interesse andando a penalizzare però l'interesse comune di un territorio, le ipotesi di sviluppo ed eventuali riscontri occupazionali che vanno nell'interesse di tutti.

 Se avessimo fatto questa scelta avremmo amministrato bene o male?

 Ma addirittura noi non abbiamo nemmeno dovuto rispondere a questa domanda, poiché il ragionamento è ancora più semplice e trasparente.

 Nella mozione di censura si sostiene che con questa modifica degli indici nella zona che definiamo Parco Territoriale il sindaco abbia degli interessi diretti.  Una cosa reale.  Il sindaco - lo ha anche detto in Consiglio Comunale -  ha una proprietà all'interno di quest'area.  Una proprietà che risponde a circa 1/quarantaquattresimo della superficie complessiva del Parco.  Nella mozione di censura si sostiene che il sindaco ha negato di avere interessi in quell'area.  Ma nella seduta di consiglio il sindaco ha affermato"di non avere interessi sulla variante".  Cosa estremamente corretta.  Infatti per lui - come ha correttamente sostenuto all'interno di una perizia pro veritate che si trasformerà - me lo auguro - in una perizia giurata utile a smentire di fronte ad un Tribunale le bugie sostenute dalla minoranza - nulla cambia anche nel momento in cui il Parco Ippico dovesse partire.

 C'è infatti una legge regionale: la n. 31.  E c'è un articolo, che è il 34 della medesima legge. E' una legge che esiste da tempo, per essere precisi dal 1997 e che permette a chi ha fabbricati esistenti su terreno agricolo di poter provvedere ad una ristrutturazione complessiva ed unificare le cubature tra casa e annessi fino a limiti di cubatura individuata.  E' previsto dalla legge ed è una legge che vale per chiunque abbia case coloniche ed annessi agricoli su terreni agricoli. Ovviamente tali annessi agricoli devono essere censiti come tali al catasto.  La minoranza dice che questi annessi agricoli, queste cubature esistenti devono essere censite in catasto.  E nel caso specifico così è. Se così non era non sarebbe stato possibile recuperare quegli annessi nel momento in cui non esistono allo stato dei fatti.  Qui è la grande bugia all'interno della Mozione di censura.  Ciò che il sindaco poteva fare prima può fare ora.  Né più né meno. Abbiamo anche chiarito una norma che non era chiara.

 Ed  abbiamo votato, come gruppo, anche contro il sindaco che, per evitare ogni strumentalizzazione, ci aveva chiesto di tornare alla vecchia norma.  Ma noi eravamo e siamo perfettamente convinti di aver fatto una scelta giusta, legale e indirizzata al bene comune.

 Voi avete tentato di screditarci con grandi  bugie che sono state rilanciata e amplificate nella migliore tradizione orwelliana da un pezzo di stampa che ha ormai da tempo deciso di fare una battaglia a favore del centro destra.  Una stampa che ha scelto un campo di appartenenza e che non trova nemmeno lo spazio per informare correttamente anche delle posizioni assunte da questa maggioranza ma che fornisce esclusivamente grande spazio alle bugie della minoranza. Insomma, una stampa scarsamente pluralista.

Ancora una volta, la minoranza mente sapendo di mentire.  Lo fa con spudoratezza e grande superficialità.  Una superficialità che appartiene geneticamente a chi, in questa minoranza, ha già mentito altre volte ed è stato punito dagli elettori che lo hanno relegato alla minoranza (ed ora addirittura gli chiedono - queste sono le voci insistenti - di ritirarsi a vita privata per dare almeno qualche chance di vittoria alla lista di centro destra); e punito anche dalla giustizia.  Ma chi fa della menzogna l'unico metodo d'azione politica merita sicuramente tutto ciò.  E dispiace che l'attività politica di chi è il vero ispiratore della mozione si chiuda in questo bruttissimo modo. Perché si tratta di un politico che ha rappresentato nei primi anni della sua amministrazione un elemento di novità ma che chiude la sua esperienza politica nel peggiore dei modi.

Con l'utilizzo della menzogna, ripeto, come unico strumento di azione politica. La sua è diventata un'assurda parentesi discendente. L'inconsistenza del suo ruolo di minoranza è del tutto evidente. La comunità di Porano, in ogni caso, sarà felice di non dover più contare su questo consigliere comunale.  E la cosa che mi rattrista personalmente è che nessuno lo ricorderà per le cose positive che pure ha fatto ma per questa assurda battaglia personale contro chi gli ha tolto la poltrona di sindaco.

Sì, battaglie personali. Questo è stato il ruolo di questo consigliere in questi 5 anni.  In questi 5 anni mi ha ricordato un personaggio di Giovanni Verga. Mazzarò.  Chissà se il consigliere se lo ricorda? Mazzarò è l'interprete di una delle novelle rusticane. Era il proprietario di tutto.  Un po' come chi ha vissuto il ruolo di sindaco prima e di consigliere comunale oggi come un ruolo del tutto personale.  Si è affezionato al ruolo, al potere, ad una sorta di proprietà dell'incarico.  Del resto, come pensare diversamente visto che per 24 anni ha fatto il sindaco.  Chissà se l'ex sindaco si ricorda come si conclude quella novella?

La cito io per tutti:"Di una cosa sola gli doleva, che cominciasse a farsi vecchio, e la terra doveva lasciarla là dov'era. …  Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: - Roba mia, vientene con me!"

Ritorno all'inizio e mi avvio a concludere.

Quest'amministrazione, il sindaco Brugnoli hanno pensato in questi 5 anni alla cosa pubblica come cosa di tutti.  Nessuno di noi ha mai pensato che noi si stesse a lavorare per Roba nostra.  E la cosa peggiore che chiunque ci avrebbe potuto dire è proprio quella legata alle accuse che questo consigliere e la sua minoranza ci ha voluto fare.

Rigettiamo a lui e alla sua minoranza questa mozione di sfiducia, rigettiamo a lui e alla sua minoranza queste accuse menzognere.  Gli auguriamo di poter superare un giorno, esclusivamente per il suo bene, il fatto di aver perso perché un nuovo sindaco e una nuova maggioranza hanno ottenuto la fiducia degli elettori.

Non accettiamo da lui lezioni di buona politica, di legalità, di moralità. E anche se lui dovesse chiedere nuovamente la parola per fatto personale, non avrà più nemmeno una risposta.  In questo consiglio comunale si parla di politica.  Le bugie le lasciamo fuori dalla porta.  Per sempre.  E siamo convinti che chi lo sostituirà, sia lo dovesse fare come sindaco o come capo della minoranza, utilizzerà la politica nel miglior modo possibile".

Pubblicato il: 20/04/2004

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