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Ma a che cosa serve l'Osservatorio per le tossicodipendenze? Il parere di Stefano Olimpieri

Approfondimento

di Giorgio Santelli

Il Consiglio comunale si è trovato a discutere dell'ingresso, all'interno dell'osservatorio sulle tossicodipendenze, di due nuove realtà. La prima è la Cooperativa Quadrifoglio, da molto tempo presente ad Orvieto sulle questioni del disagio; la seconda è l'associazione Ora D'Aria dell'Arci che da molti anni opera all'interno dei carceri umbri.

In Consiglio è stato subito scontro tra la maggioranza di centro sinistra e i Democratici, Forza Italia e An dall'altra.
Ci si aspetterebbe che, dopo gli arresti e l'operazione Chaos, le differenze politiche fossero messe da parte, per discutere di un tema di vitale importanza per le giovani generazioni. Ma così non è stato.

L'idea che ci si è fatti, seguendo la discussione sull'allargamento dell'Osservatorio sulle tossicodipendenze, è che fra i politici nessuno si renda conto della gravità del problema. La discussione, così, si arena sul senso di appartenenza di una o dell'altra associazione.

Triste. Estremamente triste e di bassissimo livello la discussione che ne è conseguita. Nei giorni seguenti abbiamo chiesto due pareri a due esponenti, Bruno Materazzo, capogruppo dei Ds e Stefano Olimpieri, consigliere comunale di Alleanza Nazionale. Il primo intervento che vi proponiamo, con supporto finale in audio, è quello del consigliere di Alleanza Nazionale Stefano Olimpieri.

Stefano Olimpieri

Qual è la vostra posizione?
Noi Abbiamo espresso la nostra contrarietà alla proposta della giunta, sebbene supportata da un voto unanime della penultima riunione dell'osservatorio sulla tossicodipendenza del 14 novembre a cui io non ho potuto partecipare. Sostanzialmente si disse si all'unanimità dei presenti alla richiesta di allargare a quei due membri l'osservatorio. Secondo noi il fatto non è positivo. C'è anche una certa carenza di motivazione nella pratica di richiesta presentata dall'Arci. Non ci sono spiegazioni su qual è il ruolo di questa associazione. Chi è, che cosa fa. Questo è il primo motivo, se vogliamo quello più marginale.

L'altro motivo
Io ho avuto sempre dubbi sulla funzionalità dell'Osservatorio. Quando se ne cominciò a parlare io proposi una consulta.

Quale è la differenza?
Nell'osservatorio ci sono presidi, carabinieri, procuratore della repubblica. Loro conoscono il problema droga a livello tecnico, statistico non umorale. Noi volevamo la consulta, aperta non solo agli organismi istituzionali. Ma fu bocciata per un gioco politico poiché non era accoglibile una proposta che arrivava all'opposizione. La mediazione fu: la consulta no ma sì all'osservatorio, dentro il quale l'assessore Materazzo - all'epoca seguiva i servizi sociali - non inserì nemmeno le comunità terapeutiche. Solo grazie ad un mio emendamento la Lahuen trovò posto Comunque i soggetti presenti sono istituzionali, l'unico soggetto non istituzionale è rappresentato da La Strada. E' l'unica associazione coinvolta direttamente nelle questioni di droga.

Ora si allarga ad altri soggetti non istituzionali. Dunque non è meglio?
Il fatto che si allarghi ad altri soggetti, in questo modo, è errato da più punti di vista. Altre associazioni che si interessano marginalmente al problema ora potrebbero chiedere di entrare e non si potrà dire loro di no. Quadrifoglio e Arci sono due associazioni che vengono finanziate dalla regione Umbria per fare progetti nel disagio sociale e, anche, nella prevenzione e cura della tossicodipendenza. Rispetto all'Osservatorio fanno un servizio di supporto. Queste associazioni, dunque, potrebbero essere chiamate dall'osservatorio per consulenze ma non penso che la loro presenza all'interno dell'osservatorio sia essenziale. Ci dobbiamo avvalere della loro professionalità ma come consulenti. Faccio degli esempi specifici. Se l'Osservatorio si dovrà interrogare sulle questioni che hanno a che vedere con la Tossicodipendenza ed il carcere, allora ha senso chiamare Arci, Ora d'Aria che si occupa specificatamente della questione. Se dobbiamo parlare delle modalità con cui si può agire in termini di prevenzione fuori dalle discoteche, chiameremo la Quadrifoglio che interviene in progetti di questo tipo. Ma la loro presenza nell'Osservatorio non è essenziale.

Bruno Materazzo, però, afferma - questa è la sua sensazione - che voi avete votato contro è perché queste due associazioni orbitano in un'ottica che è quella della maggioranza
Se io guardo un bicchiere con un po' d'acqua io posso dire che è mezzo pieno o mezzo vuoto. Lui dice che An fa una battaglia frontale contro l'ingresso dell'Arci e del Quadrifoglio perché, tendenzialmente, sono schierate a sinistra. Io dico. Allora per quale motivo loro hanno fatto una battaglia così dura e forte affinché queste due associazioni entrassero nell'osservatorio? Se le considerazioni sono queste smettiamo di parlare. Mi sembra banale (ascolta le ultime considerazioni di Olimpieri in audio)

Pubblicato il: 11/01/2003

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