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Sì del vescovo ad una palombella di gesso e all'esame del Dna sul corporale

La Chiesa orvietana cambia volto. Interprete e primo attore di questa che ha il sapore di una vera e propria rivoluzione monsignor Scanavino, il nuovo vescovo della diocesi Orvieto - Todi. 'Il mio augurio a tutta la diocesi per la Santa Pasqua è quello di recuperare la quotidianità dell'eucaristia nella propria vita'

Cronaca

foto di copertina

di Simona Coccimiglio

Una palombella di gesso in sostituzione di quella vera per l'omonima festa.

L'esame del Dna sul Santissimo Corporale custodito in Duomo. Una mano alla tradizione e l'altra al rinnovamento.

La Chiesa orvietana prova a cambiare volto.

Interprete e primo attore di questa che ha il sapore di una vera e propria rivoluzione, certamente destinata a far discutere, monsignor Scanavino, il nuovo vescovo della diocesi Orvieto - Todi.

Le tradizioni sono necessarie per arrivare ad importanti forme di folklore.

Quella della palombella, spiega padre Scanavino, è nata per rispondere ad intenzioni più che positive.

Del resto lo Spirito Santo è da sempre collegato simbolicamente alla colomba.

Il Vangelo però non racconta che qualcuno l'abbia mai violentata, né tantomeno uccisa.

Non ho alcun privilegio per esprimere posizioni sulla scelta di utilizzare una palombella in carne ed ossa o meno, ma se mi proponessero di sostituirla con una di gesso non avrei nulla in contrario".

Le parole del vescovo pesano come macigni sulle tante polemiche che ogni anno in prossimità della festa della palombella si rincorrono sulla Rupe tra tradizionalisti e animalisti.

Senza contare che Decio Lucio Grandoni, predecessore di monsignor Scanavino alla guida della diocesi, si era apertamente schierato con gli orvietani più affezionati all'evento, assolutamente contrari all'ipotesi di sostituire la palombella con una finta.

Bisogna aiutare le persone - ammonisce il vescovo - a comprendere il vero significato dei simboli.

La palombella è segno della presenza dello Spirito Santo e si può regalare alla prima coppia di sposi senza farle subire alcun tipo di violenza.

Manteniamo la tradizione ma studiamo con intelligenza forme nuove e più adeguate, alle quali io per primo non pongo preclusioni di sorta.

Non si può fare a meno di amare gli animali e la natura, non si possono scordare le lotte in nome di entrambi.

Tuttavia cerchiamo di non scadere mai nel fanatismo".

Forte della fede e dell'umiltà di essere"uno strumento nelle mani di Dio", il"vescovo della gente" - come lui stesso ama rappresentarsi - per ridare vita alla comunità cristiana vuole partire da tutti i suo membri, giovani e anziani, laici ed ecclesiastici che siano.

Ed è a loro che con la dolcezza e con la cordialità che lo contraddistinguono, prima ancora che con l'autorevolezza della sua figura, monsignor Scanavino vuole parlare.

Anche del Santissimo Corporale, conservato in Duomo insieme ai frammenti dell'ostia sacra risalenti al miracolo di Bolsena.

Proprio stamattina - spiega il vescovo - ho visto alcune interessanti foto che rappresentano le reliquie.

Seppur con prudenza e cautela, senza schiamazzi inutili e controproducenti, non avrei nulla in contrario a che venissero sottoposte a degli esami specifici.

Del resto la scienza ha fatto passi da gigante e gli strumenti a disposizione consentono di far luce su tanti misteri che secoli e secoli di storia ci hanno donato".

Anche in questo caso la posizione del nuovo vescovo si pone in contrasto con quella assunta dal suo predecessore, che già in passato aveva opposto un netto rifiuto alla richiesta dell'università di Camerino di procedere all'esame del Dna sulla sacra reliquia.

Ha le idee chiare monsignor Scanavino e il carisma necessario per portarle avanti, supportate da una personalità poliedrica, capace di contati diretti ed efficaci e da un sorta di semplicità che arriva al cuore della gente.

"Il mio augurio, conclude il vescovo, a tutta la diocesi per la Santa Pasqua è quello di recuperare la quotidianità dell'eucaristia nella propria vita, stando sempre più vicino ai doni di Dio, parola e pane di vita

Pubblicato il: 08/04/2004

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