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Cortoni sindaco. Perché no?

Uscita da un messaggino telefonico, la candidatura di Fabrizio Cortoni a sindaco di Orvieto assume consistenza. Finalmente la politica riassume il suo aspetto di starordinaria metafora della vita

Politica

di Dante Freddi

Le vicende della storia, anche quelle della microstoria, come lo è la nostra, accadono spesso per casi fortuiti, imprevedibili ed imprevisti.
Mercoledì notte, durante la notte dei "lunghi coltelli" vissuta dai diesse, è stato confezionata una deliberazione che di fatto decideva di resistere e non abbandonare alla Margherita la poltrona di primo cittadino.
I paletti innalzati ai soci del centrosinistra, dall'unità di ogni componente della coalizione fino ad una nuova divisione delle posizioni ad Orvieto e nell'Orvietano, erano talmente impossibili da realizzare che di fatto stavano a significare che non si passava sul corpo di Carpinelli.
Non era infatti possibile che la Margherita si ricomponesse su ordine di qualcuno e Mocio e Conticelli, avversari per anni, trovassero motivi 'estern' per raggrupparsi. Altrettanto difficile era che Rifondazione approvasse la candidatura Mocio e che i suoi elettori la sostenessero, come era nell'aria da tempo. Né che la Margherita lasciasse comuni come Castel Viscardo. Né che si creassero con facilità quegli spazi politici e di visibilità sottintesi.
Quindi un ''no' chiaro a Mocio, ma tale da sembrare un 'sì' a rinunciare al sindaco.

Ecco la prova del nove della bontà di questo ragionamento. Su 'Orvietosì' siamo usciti ieri mattina con un titolo che annunciava l'appoggio diesse alla candidatura Mocio e siamo stati subissati di critiche provenienti da dirigenti ed iscritti a quel partito, perché in effetti il tono della deliberazione della direzione intercomunale era ben diverso.
Noi avevamo valorizzato nel titolo il 'sì' che sembrava e loro volevano invece che emergesse il 'no' che era nelle cose, molto più tranquillizzante nei confronti degli elettori.

In questo contesto 'storico' due burloni come Scopetti e Conticelli, tra un sit-in e l'altro, lanciano ieri mattina qualche centinaio di massaggini ed annunciano la clamorosa candidatura di Cortoni.

La gente collega l'annunciata riunione dei diesse alla candidatura Cortoni come una naturale conseguenza, anche se non poteva esserci alcun legame.

Le voci corrono e lo scherzo diviene realtà e Cortoni raccoglie adesioni in molti ambienti, anche in quelli precedentemente riottosi nei confronti di Mocio.
E così lo scherzo assume prima dignità di 'provocazione' e oggi sarà 'proposta' ed entrerà nella vicenda politica orvietana.

La proposta di Cortoni sindaco, che ieri mattina era soltanto una burla, ora è seria .

E dire di no a Cortoni è difficile.
Persona perbene, della Margherita ma senza esporsi troppo, non particolarmente attivo a fianco di Conticelli, conosciuto ed apprezzato, può andare bene a tutti.
Sicuramente, con la sua attività imprenditoriale da seguire, non avrà minimamente pensato ad una simile opportunità di carriera politica e tra telefonate di congratulazioni e di sostegno, la notte scorsa avrà dormito male.
Ma ti chiediamo di accettare la 'provocazione', caro Fabrizio, per il bene nostro e della città.
Una tua eventuale candidatura riscatterà noi tutti che non abbiamo mai lavorato per essere primi cittadini e ci farà sognare.
La politica locale che aveva assunto i connotati di un noioso processo alchemico diviene di nuovo metafora straordinaria della vita dove tutto è possibile.

La testimonianza di Gianni Cardinali

Sono tra coloro che, il mattino del primo aprile, hanno ricevuto il messaggino che indicava in Cortoni il candidato della Margherita per il centrosinistra.
Come tanti altri, molti altri, non ho pensato allo scherzo ed in un paio d'ore di incontri per il corso ho percepito che l'ipotesi poteva essere tutt'altro che balorda.
Un consenso molto trasversale, insomma.
Come una sorta di liberazione dall'"angoscia" della candidatura Mocio.
Addirittura, una persona molto conosciuta non solo ha manifestato il suo consenso, ma ha anche ipotizzato una lista civica di appoggio con persone non particolarmente schierate.
A metà giornata ho saputo del pesce d'aprile, ma ormai un gioco molto interessante e catartico si era già innescato.
Come a dire: dove sta scritto che il candidato della Margherita debba essere un personaggio così grigio ed impresentabile come Mocio?
Se non può essere Conticelli che può dividere, può essere Cortoni, persona esperta, stimata e sensibile, sicuramente capace di sostenere un impegno così gravoso e così complesso.
Potrebbe essere interpretato come un atto di giustizia nei confronti dell'imperio degli apparati che così lontano avrebbero deciso.
Un atto di giustizia per tutti gli elettorati, non solo del centro sinistra.
In una sola mattinata del primo di aprile sono state fatte delle primarie spontanee grazie ad uno scherzo.
Solo chi non sa sorridere può averlo drammatizzato.
Chi dirige la Margherita non può non tenerne conto.
Mocio non tira: siamo in tanti a non volerlo votare.
Con Cortoni farebbe anche una bella figura.

Gianni Cardinali

Pubblicato il: 02/04/2004

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