Al 'via' i Consigli di zona. A febbraio eleggeranno i presidenti. Una proposta di Pier Luigi Leoni
Il Consiglio comunale di Orvieto approva i verbali e dichiara gli eletti. Nella discussione Pier Luigi Leoni anticipa una sua iniziativa per valorizzare l'isituto del referendum comunale. Ampie le adesioni alla proposta
Cronaca
Nella seduta dell'8 gennaio il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità i verbali delle elezioni per il rinnovo dei Consigli di zona, procedendo quindi alla convalida degli eletti.
Sull'argomento, il presidente del Consiglio comunale, Evasio Gialletti, ha comunicato all'assemblea che entro la prima decade del prossimo mese di febbraio, si svolgerà al Palazzo del popolo il Forum civico con tutti i 113 rappresentanti dei Consigli di zona che sono risultati eletti. Sarà l'insediamento ufficiale di questi organismi di partecipazione popolare a cui seguirà la nomina degli organismi interni.
Nel dibattito che è seguito, tutte le parti politiche hanno sottolineato il risultato lusinghiero in termini di partecipazione dei cittadini al voto (81,55% con punte del 94,61% in alcune zone) e della positività di questa esperienza di decentramento democratico messa in atto dal Comune di Orvieto che ha applicato, per la seconda volta, un meccanismo di voto particolare - il voto domiciliare -rivelatosi pratico per gli elettori, economico per il bilancio comunale, anche se perfettibile di ulteriori miglioramenti.
In particolare, il consigliere Pier Luigi Leoni (AN) si è soffermato sulla «vicenda istituzionale dei Consigli di zona, che hanno fatto registrare un livello di partecipazione eccezionale, pressoché straordinario, che trova ragione d'essere nel meccanismo di voto a suo tempo messo a punto dalla commissione ristretta di cui feci parte - ha affermato - un sistema che invita a votare, poco costoso e ben fatto, che va incontro alle esigenze di rappresentatività dei cittadini derivanti dalla caratteristiche territoriali del Comune dove, contrariamente ad altre esperienze esistenti a livello nazionale, il centro non schiaccia le periferie, viceversa tende a valorizzarle. Ciò ha sollecitato anche l'Amministrazione comunale ad utilizzare i Consigli di zona per la potenzialità che essi esprimono. Proprio per andare avanti lungo il cammino delle garanzie della rappresentanza popolare - ha annunciato Leoni - ho elaborato una proposta di modifica dello Statuto comunale, all'art. 68 relativo all'istituto del referendum comunale che arricchisce in modo significativo l'articolazione delle democrazia partecipata, proposta sottoscritta anche dal gruppo di Forza Italia e che sottopongo anche agli altri gruppi consiliari per la successiva discussione in sede di Conferenza dei capigruppo. Forse, la causa principale della mancata attuazione del referendum, reinserito nel 2000 nel nuovo Statuto comunale, va ricercata nella diffusa preoccupazione per l'introduzione di uno strumento troppo costoso rispetto alla sua utilità. La nostra proposta di rielaborazione della norma statutaria del referendum si prefigge, pertanto tre obiettivi: 1) utilizzare il referendum, mediante l'estensione dell'iniziativa al Consiglio comunale, al Sindaco e ai Consigli di zona, anche come occasione di dialogo e confronto tra organi rappresentativi e corpo elettorale; 2) aprire la strada a una disciplina del procedimento referendario che consenta il massimo della partecipazione popolare col minimo impiego di mezzi finanziari poiché i costi eccessivi non possono che disaffezionare i cittadini da forme di partecipazione ancorché particolarmente efficaci; 3) precisare caratteristiche e conseguenze dei vari tipi di referendum».
Dal canto suo il capogruppo Bruno Materazzo (DS) ha anch'egli sottolineato la validità del meccanismo di voto per l'elezione dei Consigli di zona evidenziando «il ruolo significativo che questi organismi di partecipazione popolare hanno esercitato nella vita della pubblica amministrazione di Orvieto, già nei primi quattro anni di attuazione di questa esperienza» Ha poi ringraziato i cittadini che in questi anni hanno svolto la funzione di Consiglieri di zona, coloro che in quest'ultima elezione si sono resi disponibili nelle diverse liste che erano state presentate, rivolgendo gli auguri di buon lavoro ai consiglieri di zona neoeletti.
Analoghe sottolineature relativamente al successo della partecipazione al voto e all'augurio di un futuro e proficuo lavoro dei Consigli di zona e del Consiglio comunale insieme, sono giunte dai capigruppo Maurizio Conticelli (I Democratici), Franco Raimondo Barbabella (SDI), Fausto Ermini (F.I.), Gianpaolo Antoniella (RC) e Roberto Meffi (Lista Civica), il rappresentante dei Popolari, Guido Alberto Taddei pur riconoscendo il successo della partecipazione al voto ha invitato a «frenare gli entusiasmi sul fatto che ai cittadini piaccia questo meccanismo di voto, che potrebbe essere rivisto in alcune parti».
In merito alla proposta avanzata dal consigliere Leoni sull'istituto del referendum il consigliere Meffi ha dichiarato la sua disponibilità a valutarne i contenuti, mentre il consigliere Barbabella ha detto che «tutto è perfettibile, la partecipazione va sempre ritenuta difficile ed impegnativa poiché assume connotazioni diverse. La proposta di Leoni è interessante e la valuteremo con attenzione poiché ci interessano molto gli strumenti della partecipazione democratica effettiva».
In chiusura anche l'assessore al decentramento e partecipazione, Massimo Frellicca, ha ringraziato «ll Consiglio Comunale per il sostegno dato ai Consigli di Zona dal 1998 ad oggi con un lavoro costante ed assiduo che ha prodotto» ed ha ribadito che «il meccanismo del voto a domicilio è stato un utile e valido strumento per avvicinare il cittadino alla pubblica amministrazione, nella massima riservatezza dell'espressione del voto e con l'impiego dei messi notificatori, ruolo per il quale sono stati privilegiati giovani in attesa di occupazione. Ulteriori migliorie sono evidentemente possibili. Quanto alla proposta del consigliere Leoni inerente l'istituto del Referendum - ha aggiunto - posso dire che in tal senso è stata già fatta una prima riflessione in seno alla prima commissione consiliare e che è intendimento dell'esecutivo andare avanti in questa direzione».
Pubblicato il: 10/01/2003