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Il mercato coperto ad Orvieto?

Un coro di no e qualche scetticismo è la risposta di molti operatori del settore, all'idea di realizzare una stuttura stabile al coperto nei locali degli ex laboratori di analisi di piazza Vivaria.

Approfondimento

di StefaniaTomba

Il mercato coperto ad Orvieto?

Un coro di no e qualche scetticismo è la risposta di molti operatori del settore, all'idea, recentemente rilanciata, di realizzare un mercato stabile al coperto nei locali degli ex laboratori di analisi cliniche di piazza Vivaria.

"È dall'eta di 10 anni che sento parlare del mercato coperto - dice Mario Vergari, che ora di anni ne ha 50, 30 dei quali dietro al suo banco nelle piazze di ortofrutta - e non credo che verrà mai realizzato. In ogni caso ritengo che non ci sia una richiesta di mercato sufficiente a giustificare una struttura stabile".

"Se si trattasse di un mercato quotidiano - interviene Raffaele Cotela tra un resto ed una pesata - preferisco continuare, con la mia licenza itinerante, a lavorare su più piazze, che mi permettono di avere un maggior numero di clienti. Molti di noi vengono ad Orvieto il giovedì e il sabato e negli altri giorni della settimana hanno, infatti, altri due o tre mercati a cui non è conveniente rinunciare, anche perché la piazza orvietana non è poi così affollata. In tanti preferiscono evitare di venire in centro per problemi di parcheggio e finiscono per allungare le code alle casse dei supermercati".

"L'ideale sarebbe un piccolo mercatino un paio di volte alla settimana - è l'idea di Sergio Rumore nello stesso banco di frutta e verdura - sempre che gli affitti degli spazi rimangano equivalenti all'occupazione del suolo pubblico che paghiamo ora, ovvero che il tutto non si traduca in un aumento delle spese per gli operatori".

Altre perplessità emergono in merito alla struttura che sarebbe stata scelta per ospitare il mercato coperto. "I locali dei Laboratori analisi di piazza Vivaria sono piuttosto angusti - precisa un altro fruttivendolo, Paolo Puri - specialmente l'ingresso che non permetterebbe le operazioni di carico e scarico della merce. Molti operatori si sono dovuti attrezzare, investendo milioni di vecchie lire, con dei camion che ora rimarrebbero inutilizzati".

Pessimista anche la Confcommercio per voce di Carlo Perali, membro anche del consiglio di zona. "Altre iniziative di questo genere hanno avuto degli esiti disastrosi come il mercato coperto di Perugia che da 200 banchi è precipitato a qualche decina. Meglio non ripetere l'esperienza."

Una voce a favore incondizionato. È la signora Rosa Mocetti (nella foto) che da 52 anni, col sole o con le intemperie, vende l'insalata del suo orto di Cannicella e ricorda che "il mercato non è più quello di una volta: meno gente, meno banchi e soprattutto tanti anni fa si faceva tutti i giorni".

Pubblicato il: 29/03/2004

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