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Meno peso alla Margherita nei comuni dell'Orvietano

Se la Margherita mette radici sulla Rupe si irrobustirà la Quercia nei comuni dell'Orvietano. Si inverte il segno dei pesi e delle misure ma sempre in equilibrio deve restare la bilancia delle candidature

Politica

di Stefania Tomba

C'è da giurarci. Se la Margherita mette radici sulla Rupe si irrobustirà la Quercia nei comuni dell'Orvietano.

Non si sgarra. Si inverte il segno dei pesi e delle misure ma sempre in equilibrio deve restare la bilancia delle candidature.

Sulle manovre preelettorali e le ambizioni dei singoli partiti nelle candidature per i comuni orvietani, infatti, una parola decisiva la dirà proprio la sorte di Orvieto.

Ora che Stefano Mocio fa le prove generali per accomodarsi sulla poltrona, forse non più comoda, ma di certo più alta del comune, si "vede" con più chiarezza chi è più probabile per  occupare gli strapuntini nei comuni del comprensorio.

Un equilibrio tutto da ridisegnare se, come sembra, dopo quasi sessant'anni cambierà il colore del candidato del centrosinistra sulla Rupe.

Il primo deluso - a parte i diesse orvietani ovviamente - Marcello Tomassini, che oltre a dover lasciare la poltrona di Castel Viscardo vede pure allontanarsi quella, forse adocchiata, della Comunità Montana. Con lui la Margherita del suo comune. Depongono le armi spolverate per il duello Daniele Longaroni e Silvia Fringuello e si dovranno rassegnare, con tutta probabilità, a cedere il passo al diessino Tiracorrendo.

Pierluigi Peparello ha di che sperare per la fascia tricolore di Castel Giorgio, sempre che Pier Luigi Leoni non riesca a convincere, come sembrerebbe in questi ultimi giorni, l'intero centrodestra.

Non sono in discussione altri comuni come Allerona per i quali, Mocio o non Mocio, la candidatura diessina è un dato scontato.

Senza contare che i diesse rilanceranno anche sulle puntate al tavolo delle giunte comunali e avranno ottime chance di aggiudicarsi poltrone importanti come quelle riservate ai vicesindaco e agli assessori.

Intenti a digerire la batosta orvietana, reclameranno grande visibilità nel territorio. Oltre a "richieste" di conferme a capo delle partecipate pubbliche (Risorse per Orvieto Spa) e degli organismi economici e dei consorzi (Crescendo, Vato Verde, Gal).

Pubblicato il: 24/03/2004

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