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Il Duomo incatenato fa crollare il turismo

Entro giugno, probabilmente in occasione del Corpus Domini, il gioiello del gotico italiano, fresco di restauro, verrà restituito alla città e ai suoi visitatori.

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Il Duomo"incatenato" fa crollare il turismo.

Ma entro giugno, probabilmente in occasione del Corpus Domini, fresco di restauro, verrà restituito alla città e ai suoi visitatori.

La rimozione dei ponteggi metallici dalla facciata del Duomo avverrà prevedibilmente in breve tempo - afferma Lucio Riccetti, responsabile per il Museo e le attività culturali dell'Opera del Duomo di Orvieto -.

Il ritardo dell'eliminazione delle impalcature rispetto ai tempi previsti dalla Sovrintendenza dipende esclusivamente dall'installazione sul monumento del sistema di dissuasori per i piccioni, operazione tra l'altro finanziata direttamente dal nostro Ente.

Del resto il restauro della facciata del Duomo è stato completato in modo pregevole.

Unica nota dolente - continua Riccetti - è l'uso di un'impalcatura, da parte della ditta incaricata dalla Soprintendenza di procedere ai restauri della facciata della cattedrale, di certo più vistosa e invasiva di quella stabilita inizialmente".

Dopo due anni di lavori di restauro esterno, che si aggiungono ai dieci di quello interno, il simbolo indiscusso di Orvieto nel mondo potrà essere di nuovo ammirato nella sua interezza. Una boccata di ossigeno per il turismo orvietano, fortemente penalizzato dall'"oscuramento" del suo più grande volano economico.

L'impossibilità di ammirare la facciata del Duomo ha fatto sì che in molte gite organizzate la visita ad Orvieto venisse sostituita con altre in diverse città d'arte umbre.

Senza contare i tantissimi turisti, specialmente stranieri, dissuasi dal venire nella nostra città a causa dei ponteggi che impediscono la vista completa della facciata della cattedrale".

Il prezzo pagato dalla città in termini economici è difficile da quantificare.

A scontarne le conseguenze soprattutto i commercianti orvietani, che in più occasioni avevano manifestato il loro disappunto per ritardi nel completamento dei restauri della facciata del Duomo.

È indiscutibile che il turismo orvietano abbia pagato un prezzo molto alto a causa di un tesoro rimasto così a lungo nascosto.

Ma è altrettanto vero che tutte le associazioni di categoria dovrebbero avere maggiore interesse e attenzione verso il patrimonio culturale e artistico che questa città è in grado di offrire.

Non dimentichiamo - conclude Riccetti - che l'unico ente intervenuto con dei finanziamenti, destinati ai restauri delle opere collocate nel museo è stata la Fondazione Cassa di Risparmio".


Pubblicato il: 22/03/2004

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