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Ritardi, la croce dei pendolari Fs

Dal tanto atteso incontro nel gennaio scorso con il responsabile delle relazioni esterne di Trenitalia Vincenzo Saccà erano nate tante speranze che in parte si sono spente nella constatazione che poco nulla è cambiato nella travagliata vita dei pendolari orvietani.

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Ritardi e mancanza di igiene sui treni. Le croci dei pendolari Fs.

Un Intercity delle 18,47 mai partito puntuale dall'introduzione del nuovo orario, un altro che arriva sempre in ritardo perché subisce rallentamenti sulla linea in prossimità di Sant'Oreste e Orte.

Due questioni che spingono i pendolari orvietani a intervenire per l'ennesima volta sui disagi che subiscono sulla propria pelle ogni giorno nell'andare a Roma o a Firenze per lavorare. Nonostante le proteste dei mesi scorsi i loro problemi, invece di diminuire, si sono appesantiti.

Dal tanto atteso incontro nel gennaio scorso con il responsabile delle relazioni esterne di Trenitalia Vincenzo Saccà erano nate tante speranze che in parte si sono spente nella constatazione che poco nulla è cambiato nella travagliata vita dei pendolari orvietani.

Treni perennemente in ritardo, porte bloccate sui convogli ferroviari, carrozze frenate, tappezzerie strappate, sporcizia tra i sedili.

Il grido di protesta è unanime: le Ferrovie dello Stato dovrebbero avere maggiore rispetto di chi, come loro, rappresenta la prima voce delle entrate in bilancio. Del resto i dati parlano chiaro.

1.050 abbonamenti mensili effettuati dai pendolari, di cui 800 emessi dalla stazione di Orvieto, 250 nelle agenzie di viaggio presenti sul territorio. 800 biglietti giornalieri comprati, per un fatturato di circa 5 miliardi annui di vecchie lire.


Dall'incontro con Saccà ad oggi la situazione dei collegamenti ferroviari mantiene tutte le difficoltà e i disagi che erano stati lamentati,afferma Fabiola Di Loreto, una pendolare orvietana.

Unica risposta ottenuta è stata quella del recupero della fermata concessa al treno con partenza da Orvieto per Roma alle 5 del mattino e la fermata del treno Euronight con partenza da Termini alle 21,30.

Per il resto si continua a vivere una situazione di enorme disagio a causa del ripetersi di notevoli ritardi su tutti i treni di ritorno da Roma e diretti ad Orvieto e per le condizioni del materiale che è stato messo a disposizione nella nostra linea.

Materiale vecchio, e mal ridotto che viaggia sempre in condizione limite sia di sicurezza sia di igiene.

E poi non dimentichiamo - insiste Fabiola Di Loreto - che nel cambio orario abbiamo perso un treno di ritorno pomeridiano, l'Intercity delle 16,10 che era l'unico sempre in orario".

Pubblicato il: 19/03/2004

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