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Dilaga il lavoro nero sulla Rupe

È scattato a settembre il piano dei controlli della Guardia di Finanza di Orvieto contro il lavoro sommerso. I primi risultati parlano chiaro sull'emergenza "lavoro nero" nella città del Duomo e nel suo comprensorio

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Tredici lavoratori impiegati in nero nell'Orvietano.

È scattato a settembre il piano dei controlli della Guardia di Finanza di Orvieto contro il lavoro sommerso. I primi risultati parlano chiaro sull'emergenza "lavoro nero" nella città del Duomo e nel suo comprensorio.

Su otto operazioni di controllo, effettuate dalle Fiamme gialle negli ultimi mesi del 2003 e nei primi del 2004, 13 posizioni fra impiegati, operai e manovali, sono risultate irregolari.

Nel mirino dei controlli, partiti secondo direttive ministeriali su indicazione del comando provinciale di Terni, esercizi commerciali, aziende edili ed agricole. Tutti i settori, da quello primario a quello terziario, sono stati presi in rassegna dei militari alla ricerca sulla Rupe e nei paesi dell'orvietano di redditi sconosciuti al fisco.

Il fenomeno dell'economia sommersa sembra crescere sul nostro territorio rispetto all'economia "ufficiale".

Le Fiamme gialle avrebbero riscontrato significative irregolarità, soggette a pesanti sanzioni, nelle registrazioni di impiegati ed operai sul libro matricola di molti datori di lavoro.

I 13 "irregolari" sono stati colti in piena attività in aziende ed esercizi commerciali che la Guardia di finanza aveva sottoposto ad un preventivo monitoraggio calibrato in base ai soggetti e i settori d'intervento.

Pesanti sanzioni amministrative sono scattate per coloro che hanno assunto lavoratori in nero, tra cui non figurano comunque minori ed extracomunitari.

La stessa sorte era toccata nel dicembre scorso ad un ristoratore orvietano accusato di aver fatto lavorare in maniera irregolare cinque persone che lo stavano aiutando nel locale nel periodo delle feste natalizie.


Pubblicato il: 18/03/2004

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