Sindaco Ds, la resa dei conti nel direttivo regionale

di Simona Coccimiglio

La resa dei conti nel direttivo regionale dei Democratici di sinistra: a Fabrizio Bracco il compito di sciogliere il nodo del candidato a sindaco di Orvieto.

Dopo cinque ore di accesa discussione i membri dell'organismo dirigente diessino hanno approvato all'unanimità un documento in cui è stato dato mandato al segretario regionale dei Ds di verificare all'interno della coalizione e degli organismi dirigenti del partito di Orvieto la percorribilità della soluzione che vedrebbe un uomo della Margherita scendere in campo per la conquista della fascia tricolore.

Sacrificare Orvieto per tutelare i delicati equilibri tra le forze del centrosinistra nella provincia di Terni è apparsa l'unica strada percorribile nell'incontro dei notabili della Quercia regionale.

"Non ci sono altre possibilità se non quella di farsi carico delle responsabilità delle alleanze e cedere alla Margherita la poltrona più importante di Orvieto".

Questa la tesi proposta nel corso del direttivo di martedì sera dalla presidente della Regione Lorenzetti e dal segretario regionale Bracco.

Ovviamente contrarie le reazioni degli orvietani, decisi ad opporsi con tutte le loro forze ad una scelta che si tradurrebbe in un vero e proprio disastro, politico ed elettorale, per tutto il partito da 60 anni alla guida della città.

"Siamo soddisfatti dell'esito della riunione - ha affermato il segretario del partito orvietano Giuseppe Ricci - in cui abbiamo ribadito che la soluzione di un sindaco diverso dai Ds ad Orvieto non è assolutamente percorribile.

L'arrivo di Bracco sulla Rupe è previsto per l'inizio della prossima settimana.

Siamo fiduciosi, forti di un documento approvato all'unanimità dai compagni della Direzione intercomunale del partito sulla proposta del compagno Carpinelli al ruolo di sindaco di Orvieto.

È indubbio, e sarebbe un errore trascurarlo, il riconoscimento da parte del direttivo regionale dell'importante ruolo del partito orvietano senza il consenso del quale è impossibile fare un ragionamento "esterno" sul comune di Orvieto".