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Santi soddisfatto dal TAR

Sconfitta l'arroganza e premiato il buonsenso, sostiene la Confcommercio

Cronaca

La Confcommercio esprime soddisfazione per la bocciatura da parte del TAR del Piano attuativo dell'area commerciale di Orvieto Scalo, in seguito anche ad un suo ricorso.

I commercianti di Santi fanno presente che è stata soltanto la loro associazione a prendere posizione contro quell'iniziativa e denunciano tra le righe l'assenza di un intervento similare da parte dei commercianti di Gulino.

È stata sconfessata -dichia il presidente Santi - la pervicace arroganza con la quale l'Amministrazione uscente avrebbe di fatto - al di là delle intenzioni - non solo provocato un impatto devastante sulla rete del piccolo commercio locale ma accentuato i processi di spopolamento e desertificazione del centro storico e delle aggregazioni commerciali dello Scalo, ad esclusivo vantaggio di un unico operatore esterno alla nostra realtà del quale nutrivamo, oltretutto, anche forti perplessità sulle sue capacità di proporre prezzi più bassi".

Insomma, - prosegue il presidente dei commercianti orvietani - un tempio del consumo fuori del contesto urbano che avrebbe solo spogliato gli operatori locali senza dare nulla in più, né in termini di prezzo né in termini di maggiore attrattività del Sistema-Orvieto".

Nel merito del ricorso - continua Santi - è stato fin troppo facile per i nostri legali smontare i pezzi di un iter amministrativo fatto di irrazionalità, di inversioni procedimentali, di centri commerciali sotto mentite spoglie, ma soprattutto di totale indifferenza per le sorti di una categoria che pure è fondamentale per l'economia attuale e futura del nostro comprensorio".

Questo che diventerà il Caso Orvieto", proprio per i precedenti tecnico-giuridici che costituisce, farà scuola in Umbria e in Italia e dovrà far riflettere coloro che da troppo tempo sono abituati a ricordarsi della nostra categoria solo quando c'è da chiedere qualche sponsorizzazione per qualche evento".

Santi va giù duro, con la soddisfazione che se soldi sono stati chiesti per sponsorizzare eventi, certamente costruiti per far divertire Cimicchi ed i suoi, che sappiamo amanti di Jazz, musica sacra e pittura contemporanea e teatro e slow food, lui non li tirati fuori.

Pubblicato il: 18/03/2004

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