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NOTIZIE CORSIVI

Annullato dal TAR il progetto per il centro commerciale sull'Amerina

Accolto il ricorso dei commercianti dello Scalo. Il progetto aveva suscitato polemiche (nella foto il tracciato della Complanare)

Politica

Il Tribunale Amministrativo Regionale dell'Umbria ha annullato il Piano attuativo dell'area commerciale di Orvieto Scalo. La sentenza è di oggi ed accoglie i ricorsi presentati dai commercianti dello Scalo e dalla Confcommercio.

Questo significa il blocco del progetto del "centro commerciale" sull'Amerina, in cui si sarebbe trasferita la Coop.

La questione ha suscitato nei mesi scorsi una polemica vivacissima, animata soprattutto dai commercianti attivi nella zona adiacente alla Coop, che vedevano mortificato l'appeal dei loro negozi.

Claudio Papini, presidente del"Comitato commercianti Piazza del Commercio-Il Borgo" esprime la sua soddisfazione per la vittoria della loro opposizione, che era scaturita in un ricorso al TAR.

Il Consiglio comunale che nel maggio scorso aveva approvato il Piano aveva anche accolto degli emendamenti proposti da Franco Raimondo Barbabella, in cui si chiedeva come imprescindibili il "massimo controllo dei parametri di riqualificazione dell'area, assetto della viabilità e creazione delle condizioni di accoglienza" in quella che sarebbe dovuta essere la "Porta di Orvieto.
Sempre all'unanimità era stato approvato in quella occasione l'emendamento presentato dai consiglieri di minoranza Fella, Turreni, Ermini ed Olimpieri che impegnava il Consiglio, la Giunta comunale e gli uffici competenti a vincolare rilascio della concessione edilizia alla sussistenza dei requisiti richiesti da Barbabella.
Ma il TAR non ha tenuto conto dei buoni propositi e dei lacci che già erano contenuti nel Piano e lo ha bocciato, con argomentazioni, soprattutto quello della "viabilità", che comunque erano previsti come presupposti per l'attuazione.

La decisione per come è argomentata - commenta il sindaco, Stefano Cimicchi - ha chiaramente un sapore 'politico' perché si basa su due presupposti entrambi errati: il primo, che la Complanare non si farà e non si possono realizzare supermercati senza infrastrutture! Sbagliato perché la Complanare si farà e le due cose sono naturalmente collegate, l'una non avrebbe senso indipendentemente dall'altra. La seconda ragione che adduce il Tar è che lì si configurerebbe un centro commerciale e pertanto si sarebbe dovuto chiedere la preventiva autorizzazione alla Regione ai sensi della L.R. 31. Ma non di centro commerciale si tratta bensì di semplice spostamento di un supermercato in un'area dove ve ne sono già altri senza che per questo si sia mai ricorsi all'istituzione di centri commerciali".
Ora i tecnici dovranno analizzare la sentenza e con calma decideremo il da farsi - aggiunge il Sindaco. Di certo si impone una riflessione e una autocritica su come abbiamo gestito la questione ed in particolare come un intervento di riequilibrio dei flussi di traffico in rapporto alla distribuzione commerciale si sia trasformato in una guerra di contrapposizione.
Noi crediamo fermamente nella validità dell'operazione e la definitiva 'partenza' della Complanare non potrà far altro che far ragionare gli oppositori al progetto. Sulla istituzione di un centro commerciale oppure al 'ripensamento' di tutta l'area - ricordo che l'intera area di Santa Letizia è composta da una somma di infrastrutture artigianali e commerciali - dovremo ragionare con la Regione perché sono fin troppe le sentenze sull'argomento che si prestano ad interpretazioni non solamente 'tecniche'. Nei prossimi giorni promuoveremo un incontro tra le parti e le organizzazioni dei commercianti per passare dalle carte bollate al dialogo, se possibile".

Anche Claudio Papini ritiene che si possa aprire un nuovo confronto, nel tentativo di creare le condizioni per raggiungere una più proficua condizione di collaborazione.


Pubblicato il: 16/03/2004

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