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Parretti e Orvieto, un rapporto difficile

Approfondimento

di Giorgio Santelli
Il rapporto con Orvieto, la sua città, non è stato dei migliori. Dopo la scalata con Florio Fiorini alla MGM, l'ex cameriere dell'Ancora, Giancarlo Parretti, era rientrato in città con un'idea in testa. Fare qualcosa di positivo. Di lui se ne erano dette di tutti i colori. Faccendiere per il Psi di Bettino Craxi, ottimo amico di Gianni De Michelis (con il fratello dell'ex ministro degli Esteri del garofano, aveva interessi comuni). Con la scalata alla MGM era assurto agli onori della cronata. Memorabile la sua intervista su quella che allora veiva definita Telekabul ad opera del compianto Andrea Barbato dove, dalla Florida, Giancarlo affermò di "avere comprato li cinema".

E aveva cominciato da prima, dalla francese Pathè cìnema. Con quella e con i soldi del Credit Lyonnayse e le astrusità di Fiorini, acquisì la MGM.

Di quel periodo si ricordano degli aneddoti da lui, sembra, raccontati. Quando, per esempio, la figlia e la moglie gli fecero trovare sulla scrivania della MGM un Leone vero (ovviamente incatenato). Oppure quando, ricevuto e osannato dagli artisti della MGM, in una cena chiese a Barbara Streisand "Ma tu, chi sei?" e lei gli rispose "Barbara Streisand" e lui, di nuovo. Ma tu, che fai? E lei rispose, angelicamente: "Io canto".

Nel suo ufficio di Orvieto, in via Maitani, appese al muro c'erano le foto di quest'istrione della finanza. Lui e Reagan, lui e Arafat, lui e gli artisti della Mgm, lui e il Leone sulla scrivania. Non c'era la foto con Fiorini. I due avevano litigato. Il libro di Fiorini sulla conquista della MGM raccontava, infatti, un Parretti "macchietta" e la cosa non è andata mai giù.

Da quell'ufficio in Via Maitani voleva conquistare Orvieto e gli orvietani. Tentò di farlo con una ipotetica fondazione (che non nacque mai) che si sarebbe dovuta chiamare Compania Mobiliaria. Voleva erogare prestiti a tassi bassissimi (nei momenti in cui erano altissimi) ai commercianti "fregati" da Filomia.

Voleva investire i soldi nella Geotermia a Castel Giorgio. Ma anche quel progetto non andò in porto. Sulle sue iniziative fece una grande conferenza alla Sala dei 400 del Palazzo dei Congressi, di fronte alla stampa internazionale. Alla giornalista di Variety, venuta per l'occasione e che attaccò Parretti in modo pesante, disse cose irripetibili.

Non se ne fece nulla. Tra un processo e l'altro, tra un mandato di cattura internazionale e processi vinti o persi, in quel Natale - si dice - ebbe anche un pensiero per le autorità locali civili e religiose. Una bottiglia di olio (senza alcun significato intrinseco) a Vescovo e Sindaco. Da poco aveva acquistato "il Molino delle Streghe".

Poi silenzio. Dopo alcuni anni il progetto Roma Vetus, incompatibile con la scelta di sviluppo del territorio. Si parlava anche di un principe Arabo Al Waleed, socio di Berlusconi. Il progetto si spostò nel Lazio.

Oggi, come dice, fa il nonno ed il consulente. E qualche volta, come sul Corriere della Sera, il Leone torna a ruggire. Almeno un pochino.

Pubblicato il: 08/01/2003

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