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Non si scioglie sulla Rupe il rebus delle candidature

La strada che prevede un sindaco di Orvieto, così come è stato richiesto in sede regionale, che non sia espressione dei Democratici di sinistra non è percorribile, ha affermato Giuseppe Ricci, segretario dei Ds di Orvieto.

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Non si scioglie ad Orvieto il rebus delle candidature del centrosinistra nella provincia di Terni.

Del resto un potere consolidato in 60 anni di storia politica cittadina pesa come un macigno sugli altri alleati della coalizione e schiaccia senza appello la richiesta della direzione regionale del partito di cedere alla Margherita la prima poltrona della città del Duomo.

La strada che prevede un sindaco di Orvieto, così come è stato richiesto in sede regionale, che non sia espressione dei Democratici di sinistra non è percorribile - ha affermato Giuseppe Ricci, segretario dei Ds di Orvieto. Il riassetto degli equilibri regionali non può ricadere su Orvieto, la segreteria regionale del partito dovrà prenderne atto e trovare altre soluzioni.

Magari rivalutando l'assetto della giunta regionale e di quelle provinciali.

Del resto - continua Ricci - non esistono solo candidature.

Ci sono ruoli di primo piano ai vertici di enti importanti da poter ricoprire".

Dunque, stop alla candidatura di Stefano Mocio a sindaco di Orvieto.

No ad una coalizione di centrosinistra a sostegno di un candidato espresso da un partito diverso dai Democratici di sinistra.

I veti di Ricci sono categorici, ma la tensione è palpabile e i telefoni nella sede di via Pianzola continuano a squillare.

Nel corso della conferenza stampa, indetta nella tarda mattinata di ieri dai vertici del partito e che suona come una sorta di chiamata alle armi, il segretario afferma di non avere dubbi sulla dignità politica della candidatura di Mocio,"nei confronti del quale non abbiamo nessuna riserva di carattere personale.

È il vice sindaco di questa città, è una figura di primo piano dello schieramento.

E poi - continua Ricci - dalla Margherita locale non è mai stata esplicitamente rivendicata o ufficializzata nessuna candidatura".

La posizione dei Democratici di sinistra emerge chiaramente dalle parole del segretario.

La questione ora ritornerà a Roma dove verranno manifestate le resistenze del partito della città del Duomo all'eventualità che sia la Margherita a dover esprimere il candidato per il Comune.

Se altre soluzioni non saranno prospettate e la richiesta di sacrificare la poltrona di Orvieto, tra le tre in discussione, diventerà un'imposizione sarà rottura.

E a quel punto i Ds correranno da soli"con il nostro candidato a sindaco - tuona Ricci". Il rebus del candidato a sindaco di Orvieto si complica,"e questo non aiuta gli elettori a comprendere le nostre scelte. Dovremmo parlare di idee, progetti.

Dovremmo confrontarci sui programmi. Gli elettori aspettano risposte sulla sanità, sulla scuola, sul carovita. Il nostro programma elettorale è pronto. Qualità della vita, occupazione stabile, standard qualitativi alti in tutti i settori.

Questi sono solo alcuni dei punti del nostro progetto politico - conclude Ricci - che si pone in continuità con quello portato avanti dalla giunta comunale uscente". Sulla Rupe la possibilità che la Margherita riesca a strappare il Comune di Orvieto alla Quercia fa paura a molti.

Mentre tra i vertici del partito si annunciano"barricate contro una soluzione di questo tipo", la sensazione comune è che sul timone elettorale ci siano molte mani ad indicare rotte diverse. E la nave tra mugugni e malumori stenta a partire.


Pubblicato il: 11/03/2004

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