Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Dentro la variante

Approfondimento

Queste le nuove azioni previste dal Piano regolatore:

· l'ampliamento della zona PEEP a Sferracavallo, per una superficie territoriale di 6.964 mq (circa 56 nuovi abitanti). Contemporaneamente vengono potenziati gli standard prevedendo una nuova superficie pari a 17.970 mq.;
· l'ampliamento della Zona Industriale a Bardano, per una superficie di 141.770 mq., e il contemporaneo cambio di destinazione di zona dell'area che in sede di variante al P.R.U.S.S.T. era stata destinata a scalo merci, a zona D, per una superficie di 96.150 mq.. Ciò, in quanto problemi tecnici rendevano economicamente improponibile la sua realizzazione. L'area per lo scalo merci è stata individuata, in aderenza alla Complanare, vicino il Fosso"Romealla" ed in aderenza ad un'area industriale esistente;
· l'ampliamento della zona D a Ciconia di circa 11.000 mq.;
· la previsione di una zona F a Torre San Severo (50.830 mq.), per la realizzazione di un complesso sportivo;
· l'introduzione di alcune zone B che per un errore informatico, erano presenti nel PRG/.O e non nel PRG/S. Sono stati reintrodotte, inoltre, alcune zone B del precedente PRG che per errore non erano state riportate e sono state ampliate alcune zone B già inserite che non arrivavano al lotto minimo (500 mq). Il tutto per una superficie di circa 9.000 mq.;
· il potenziamento delle previsioni di standard, per una superficie complessiva pari a 104.442 mq così suddivisa:
- Bagni 1.211 mq.
- Morrano 510 mq.
- Morrano Vecchio 520 mq.
- Sferracavallo 17.978 mq.
- Ciconia (56.898 mq., è stato potenziato il verde lungo il fiume Paglia, ricompreso nell'ambito AG Parco Urbano del Paglia)
- Orvieto Scalo 27. 325 mq
· l'ampliamento della zona F, introdotta con la variante P.R.U.S.S.T., in aderenza all'LdV n° 3, (luoghi da valorizzare), a ricomprendere anche il laghetto sportivo, e la previsione di una nuova zona F a Ciconia tra la zona D e la zona C;
· la rivisitazione con una diversa suddivisione e localizzazione ma senza aumento di superfici delle zone PEEP ed RSA a Ciconia, in località Poggente e San Giorgio, una parte della zona precedentemente destinata ad RSA (in località Poggente), è stata destinata a zona PEEP;
· la zona PEEP a Morrano per motivi geomorfologici, è stata spostata, senza aumentarne la superficie ed è destinata a zona C di espansione;
· l'introduzione della strada di collegamento territoriale denominata"Complanare", su cui sia la Regione che la Provincia, si sono già espresse in sede di conferenza dei servizi. E' prevista una fascia di ingombro per evitare che eventuali piccoli spostamenti, in fase di progettazione definitiva, comportino variante al PRG/S;
· il potenziamento di tutta una serie di strade urbane.
Tutte le previsioni (sia le quelle già vigenti che le nuove introdotte), sono state verificate in relazione alla loro pericolosità geomorfologica. A seguito di tutto ciò, insieme a motivi storici archeologici (la presenza di beni), ha prodotto lo stralcio di numerose zone B per una superficie di circa 51.500 mq.. Coerentemente con gli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio e dei beni storici archeologici contenuti nel PTCP, sono state stralciate le zone localizzate nel territorio intorno alla Rupe e lungo la Selciata, ambito ad elevata qualità figurativa, in cui il variato e numeroso complesso di immagini panoramiche dovute alla combinazione-sovrapposizione delle visuali incrociate fra la vista della Rupe, la pianura del Paglia e l'intera corona delle alture circostanti, (arricchito dalla presenza dei beni), è da preservare e tutelare.

Significativa la metodologia seguita per l'adeguamento al PTCP
Per la redazione della variante PRG.S ed adeguamento al PTCP è stata attivata la consulenza tecnico-scientifica di pianificazione paesistica del territorio comunale di Orvieto che si è sviluppata attraverso l'utilizzo di metodologie consolidate di analisi paesaggistica, con specifico riferimento ai parametri individuati dalla disciplina di Ecologia del Paesaggio, in relazione agli studi analitico - diagnostici del PTCP. Il metodo operativo si è articolato su due livelli: di ordine metodologico, relativo alla individuazione di criteri operativi per la definizione e verifica delle analisi specifiche utili e necessarie per la formazione del quadro conoscitivo delle risorse paesistiche, con opportune indagini d'approfondimento; e di livello propositivo e prescrittivo, con l'individuazione di elementi di trasformazione compatibile e la definizione della specifica Normativa Tecnica di Attuazione in cui, all'approfondimento di specifiche analisi dei sistemi paesistici corrispondono verifiche di conferma o modifica delle scelte di Piano Strutturale, in un'ottica di pianificazione strategica.

Quadro conoscitivo delle risorse paesistiche
Dalla lettura delle informazioni e dei dati conoscitivi contenuti nel PTCP con specifico riferimento al territorio analizzato (contenuti ambientali e paesaggistici, NTA, schede delle unità di paesaggio, quaderni d'ambito, quaderni ambientali comunali ed analisi di settore), è stato possibile costruire una base di conoscenza generale del territorio comunale e della differenziazione dei caratteri paesistici individuata dalle Schede delle Unità di Paesaggio del PTCP.
L'analisi dei dati d'indagine geologica, geomorfologica ed idrogeologica, con specifico riferimento alla stabilità, alla vulnerabilità e alla permeabilità dei suoli elaborato per questa variante del PRG, ha costituito ulteriore elemento di riferimento per la definizione e perimetrazione delle Subunità PRG.S, aree omogenee per caratteri paesistici.
Lo studio dell'analisi del patrimonio edilizio diffuso sul territorio, è stato un utile riferimento per l'indagine a campione sull'edilizia colonica sparsa, così come per la conoscenza della diffusione di beni storico-archeologici, con specifiche indicazioni per la migliore perimetrazione delle Subunità PRG/S .
Le analisi paesistico-ambientali, sull'evoluzione storica dei caratteri paesaggistici e di uso del suolo (tipo di coltivazioni, presenza di aziende agricole e zootecniche, aree boscate, analisi del mosaico dei soprassuoli), sono state effettuate sulla base dell'evoluzione documentata con cartografie storiche, foto aeree, specifiche consulenze agronomiche e sopralluoghi di verifica.
Le analisi urbanistiche legate all'evoluzione storica degli insediamenti ed ai sistemi delle infrastrutture sono state elaborate sulla base dell'evoluzione documentata con specifiche analisi, cartografie e sopralluoghi per verifica delle stato attuale.
La diversa qualità delle informazioni ed il diverso grado di specificità hanno permesso la formazione di un quadro conoscitivo esaustivo delle conoscenze dei caratteri paesistici del territorio comunale, idoneo a costituire la base di riferimento per la definizione delle scelte di pianificazione, in relazione alla salvaguardia delle risorse paesistiche.
Il quadro conoscitivo, completo delle varie e specifiche discipline, ha consentito la definizione del territorio come sistema di Subunità di Paesaggio PRG/S, con riferimento alle Unità di Piano del PTCP, con la suddivisione del territorio analizzato in aree omogenee per caratteri paesistici.
Parallelamente a questa fase conoscitiva dei caratteri del paesaggio sono stati individuati i sistemi paesistici strutturali del territorio, con specifico riferimento ai beni naturalistici e storici (SIC, ZPS, parchi, aree archeologiche), ai sistemi forestali ed agroforestali, ( boschi e foreste demaniali, aree di interesse agricolo, corridoi ecologici) ai corsi d'acqua, alle emergenze geologiche, alle visuali paesaggistiche, unitamente ai rapporti tra nuclei e borghi rurali, insediamenti urbani ed aree di margine col territorio agricolo.
L'analisi dei sistemi paesistici strutturali ha reso possibile l'elaborazione della Disciplina paesistica speciale per la conservazione delle risorse.
La divisione del territorio in Subunità di Paesaggio PRG/S ha costituito la base di riferimento per le successive elaborazioni diagnostiche e di sintesi dei caratteri paesistici del territorio, delle dinamiche evolutive prevedibili e delle strategie ipotizzabili per una gestione del territorio in compatibilità con la risorsa paesaggio. Attraverso la definizione dei Tipi di Paesaggio e delle Tipologie delle Aree Agricole è stato possibile definire una suddivisione dell'Ambito Territoriale Rurale delle Macroaree E in sottozone E1,E2,E3,E4,E5 per specifiche caratterizzazioni e con dettagliate prescrizioni paesistiche, che sono confluite nella Disciplina urbanistica e paesistica per il governo dell'ambito rurale.
Verifiche di conformità
La definizione del quadro conoscitivo e dei sistemi strutturali ha permesso un lavoro di confronto continuo e parallelo tra i due livelli di pianificazione: il PTCP con i dati di conoscenza delle Unità di Paesaggio e l'individuazione a scala vasta dei caratteri strutturali del paesaggio ed il PRG/S con i dati di conoscenza delle Subunità di Paesaggio e l'individuazione a scala di dettaglio dei caratteri strutturali del paesaggio.
In relazione alle indicazioni e prescrizioni del PTCP per la trasformabilità del territorio e la conservazione delle risorse, sono stati individuati per ogni Macroarea E gli interventi prioritari di recupero e ripristino dei beni paesistici, relativamente alle tipologie di elementi puntuali ed elementi reticolari di equipaggiamento paesistico, sono incentivati interventi di ricomposizione paesistica, in stretta relazione alle potenzialità edificatorie e di trasformazione del territorio, da regolare con apposita convenzione. Sono individuate, inoltre, forme di incentivazione attraverso forme di finanziamento pubblico (PSR, Fondi Europei, bandi comunali) a cui accedere con l'attivazione di proposte e progetti d'iniziativa privata o mista volti alla riqualificazione del territorio nell'ottica di conservazione delle risorse.
Sono individuati anche elementi di compensazione paesistica quali strumenti utili per la verifica dei parametri degli indicatori di Ecologia del Paesaggio e di miglioramento strategico delle dinamiche di trasformazione dei suoli, con la quantificazione specifica delle opere di rinaturazione e rimboschimento necessarie a compensare le trasformazioni urbanistiche.
Metodologia per l'Analisi Storico Archeologica
Per il complesso delle informazioni riguardanti i Beni Culturali Archeologici e Storici la metodologia seguita, il lavoro è stato principalmente svolto in archivi e biblioteche specializzate quali pubblicazioni di carattere generale di recente uscita (ad es. gli Itinerari Irres), le riviste specializzate presenti nella BSC -Biblioteca di Studi Classici dell'Università per gli Studi di Perugia e nella biblioteca dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma, gli atti dei convegni della Fondazione per il Museo C. Faina. Su specifica indicazione sono stati effettuati sopralluoghi mirati ampliando in modo considerevolmente la quantità delle emergenze schedate e/o individuate.
Scheda bibliografica riassuntiva
Per ogni emergenza è stata approntata una scheda articolata, oltre alle informazioni base del sito viene fornita una breve descrizione dello stesso nonché l'indicazione relativa alla sua localizzazione (certa/incerta), adottata sulla base delle notizie reperite e sulla loro possibile ulteriore specificazione.
Cartografia e strumenti adottati per la sua elaborazione
Sono state elaborate due distinte carte, una per i beni a carattere prettamente archeologico ed una per le emergenze a carattere storico, comprendente molini, fontanili, edicole.
La Metodologia Geomorfologica
Lo Studio Geologico-Ambientale è stato redatto con riferimento alle Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.) ed alle Direttive relative ai Criteri di Redazione degli Studi Geologico-Ambientali. In questo quadro di riferimento normativo e programmatico sono stati approfonditi, alla scala del Piano Strutturale (1:10.000 ), gli aspetti di natura geomorfologica, idrogeologica e geomineraria al fine di: definire le modalità evolutive del territorio comunale onde raggiungere una zonazione in termini di pericolosità connessa ai fenomeni di instabilità dei versanti, di definire le condizioni idrogeologiche del territorio comunale allo scopo di individuare i principali sistemi acquiferi, di definire le attività di coltivazione, estrazione, lavorazione e valorizzazione primaria dei materiali di cava e di definire, infine, norme prescrittive e preclusive all'uso dei terreni (zoning).

Per la redazione dei vari studi di settore è stata sviluppata un'attività di raccolta e selezione di dati geologici, geomorfologici, idrogeologici riportati in documentazioni e cartografie ufficiali, acquisite presso i vari uffici, enti ed organizzazioni pubbliche e private. A tutto ciò si è aggiunta la conoscenza diretta del territorio comunale, derivante da studi e progetti effettuati dallo Studio Geotecna, consulente dell'Ufficio del Piano, in circa 20 anni di attività professionale.
Per la individuazione delle Classi di Pericolosità Geomorfologica che caratterizzano il territorio comunale, è stato fatto riferimento all'impostazione data dal Gruppo Nazionale Geografia Fisica e Geomorfologia (G.N.G.F. e G.) del CNR, per la realizzazione della cartografia della Pericolosità connessa ai fenomeni di instabilità dei versanti. Secondo tale impostazione, si sono tenuti separati gli effetti (che si evidenziano attraverso la Geomorfologia di base che fornisce un quadro globale dei processi e delle forme nel territorio), dalle cause (geologiche, morfologiche, idrogeologiche) dell'instabilità. Il confronto e la discussione critica della geomorfologia, della geolitologia, dell'idrografia di superficie, della clivometria e dell'inventario dei movimenti franosi ha portato alla stesura della Pericolosità Geomorfologica in cui, sulla base dei fenomeni di instabilità reale e potenziale dei versanti, si è suddiviso il territorio in classi di pericolosità. Lo studio ha tenuto conto anche di altri elementi, quali: l'analisi fotogeologica delle foto aeree degli anni 1977 e 1993; la presenza di agenti morfogenetici (ad es. l'erosione al piede della Rupe); la presenza di condizioni litotecniche sfavorevoli e le condizioni idrogeologiche sfavorevoli.
Si è pervenuti, infine, alla perimetrazione del territorio comunale in base a 4 Classi di Pericolosità Geomorfologica che danno la rappresentazione della sua sensibilità nei confronti dei processi geomorfici, considerando che passando dalla Classe A alla Classe D si riduce, fino ad azzerarsi, la probabilità di frana (Classe A - Pericolosità Alta; Classe B - Pericolosità Medio-Alta; Classe C - Pericolosità Media; Classe D - Pericolosità Bassa).
Per la individuazione delle Classi di Vulnerabilità Idrogeologica è stata analizzata la Vulnerabilità Integrata degli Acquiferi che costituisce la base per la valutazione della compatibilità delle previsioni urbanistiche con la protezione delle risorse idriche sotterranee a livello comunale. Per acquisire le necessarie conoscenze sulle caratteristiche idrogeologiche del territorio sono state effettuate: analisi dei dati piezometrici trasmessi dalla Provincia di Terni in riferimento alla localizzazione delle captazioni private, la verifica a campione delle quote di falda in talune di queste captazioni; ricerche bibliografiche e cartografiche sia di documenti ufficiali che derivanti da pregressi lavori svolti sul territorio dallo Studio Geotecna; l'ubicazione delle captazioni ad uso idropotabile; l'ubicazione di altre captazioni private presenti sul territorio comunale.
E' stata effettuata, inoltre, l'analisi relativa alla Idrogeologia con la definizione dei complessi idrogeologici. Inoltre, sono state definite alla scala comunale, le caratteristiche di vulnerabilità dei sistemi acquiferi (sulla base delle caratteristiche litostratigrafiche, permeabilità, soggiacenza della falda, caratteristiche geostrutturali) e dei centri di pericolo, o potenziali produttori di inquinamento, attualmente gravanti sul territorio comunale. Pertanto, nell'ambito del territorio comunale sono state individuate 6 Classi di Vulnerabilità: Molto Elevata (ME), Elevata (E), Alta (A), Media (M), Bassa (B), Bassissima o Nulla (BN).
Circa la Vulnerabilità Geomineraria per la pianificazione delle attività di coltivazione, estrazione, lavorazione e valorizzazione primaria, al fine di una corretta gestione ed un utilizzo più razionale dei potenziali giacimenti di materiali di seconda categoria, è stato compiuto il censimento e la localizzazione delle cave presenti sul territorio comunale, con la redazione di schede monografiche contenenti la tipologia di cava, i materiali estratti, lo stato di attività e gli impianti di lavorazione e l'individuazione dei vincoli sovraordinati all'attività estrattiva. Dall'analisi della Pericolosità Geomorfologica e della Vulnerabilità Integrata degli Acquiferi all'Inquinamento e tenendo conto della attuale ubicazione dei siti estrattivi, sono state poi individuate le aree dove prevedere attività di coltivazione, estrazione, lavorazione e valorizzazione primaria dei materiali di cava.

Sono stati approntati, infine, una serie di Studi Tematici: sulla Vulnerabilità delle componenti Geologico-Ambientali di cui è stata redatta la relativa carta che consente di esplicitare la sensibilità del territorio comunale, relativamente alle componenti suolo, sottosuolo ed ambiente idrico, nei confronti delle pressioni urbanistiche; sull'Idoneità Geologico-Ambientale alla destinazione urbanistica che fa riferimento alle possibili problematiche di stabilità dei versanti ed ai possibili rischi di inquinamento delle acque sotterranee e tiene conto dei vincoli di carattere geologico-ambientale, ovvero, il territorio comunale risulta differenziato in categorie di attitudine alla destinazione urbanistica, cioè quando l'edificabilità è sconsigliata, condizionata, possibile.
Altro studio significativo è quello che ha portato alla definizione della Carta delle Aree Idonee per la Pratica della Fertirrigazione e la Localizzazione di nuovi Allevamenti di tipo Industriale in cui il territorio comunale viene identificato in base all'indirizzo produttivo compatibile con la pratica della fertirrigazione (Seminativo, Seminativo arborato, Arboreti,) creando così delle macrozone omogenee ritenute idonee per lo smaltimento dei liquami o per insediare nuovi allevamenti zootecnici. Di analogo spessore è la Perimetrazione delle Aree Boscate e la definizione Sistema dei Soprassuoli Agricoli e delle Aree Silvopastorali.

Pubblicato il: 10/03/2004

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