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Orvieto, l'isola che non c'è

Monsignor Scanavino è intervenuto alla tavola rotonda sul fenomeno della droga ad Orvieto, organizzato al Palazzo dei Sette dal coordinamneto comunale di Forza Italia.

Cronaca

di Simona Coccimiglio

La riflessione sulla diffusione della droga ad Orvieto mi costringe a fare una smorfia. Ho sempre parlato di Orvieto come di un meraviglioso giardino, ma la presenza di questa diabolica peste ne rovina, ne oscura la bellezza".

Comincia così monsignor Scanavino il suo intervento alla tavola rotonda sul fenomeno della droga ad Orvieto, organizzato ieri pomeriggio al palazzo dei Sette dal coordinamneto comunale di Forza Italia.

Vi esprimo un mio grandissimo desiderio - ha continuato il vescovo - leggete la storia di questa città a partire dalla droga.

Questa storia ha insegnamenti preziosissimi da dare.

Dobbiamo svegliarci e fare il possibile per superare le barriere della vergogna e del pregiudizio nei confronti di chi fa uso di questa sostanza mortale.

Siamo veri e andiamo allea vera ragione della droga, di ogni droga.

È una tristezza enorme vedere giovani che soffrono a causa sua. Lottate con coraggio e con forza , ha concluso monsignor Scanavino, non smettete di combattere contro la droga".

All'incontro è intervenuto il responsabile del Sert di Orvieto Massimo Marchino che ha parlato di una crescita pari al 10%di utenti che si sono rivolti al servizio cittadino per le tossicodipendenze nell'ultimo anno parlando dei seri rischi legati all'epatite C per coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti e del disagio che si avverte nell'accettare un fenomeno che emerge con preoccupante rilevanza anche tra i giovani.


Pubblicato il: 07/03/2004

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