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Incontro con l'arte

Dal 7 al 28 marzo, ad Orvieto, Chiostro di San Giovanni, mostra pittorica degli artisti Livio Orazio Valentini, Leslie J. Alexander, Al Beyer. Continua il legame di gemellaggio con Aiken

Società

Dal 7 al 28 marzo, ad Orvieto, Chiostro di San Giovanni, mostra pittorica degli artisti Livio Orazio Valentini, Leslie J. Alexander, Al Beyer.
AIKEN in ORVIETO, INCONTRO nell'ARTE" è questo il titolo della rassegna che sottolinea e rafforza il proficuo legame esistente fra le città di Orvieto e Aiken gemellate dal 1997.
La mostra verrà inaugurata domenica 7 marzo alle ore 18. A conferma del particolare legame di amicizia fra le città di Orvieto e Aiken e nello spirito di collaborazione per i grandi appuntamenti culturali della città, l'evento inaugurale della mostra verrà sottolineato da due momenti significativi realizzati a cura del Palazzo del Gusto e dell'Università della Terza Età di Orvieto. Alle 18, nei locali in Via Ripa Serancia I°, n. 16 il Palazzo del Gusto offrirà il brindisi augurale e di saluto a cui seguirà il Concerto della violinista Valentina Cicconcelli, che suonerà musiche di Niccolò Paganini e brani scelti di opere liriche.
La mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Ma future collaborazioni fra Orvieto ed Aiken si profilano anche nel settore degli sport e dell'affermazione della cultura equestre, data la spiccata presenza ad Aiken di allevamenti di cavalli ove si svolge l'addestramento di cavalli per Olimpiadi e dove sorge il secondo parco degli USA dopo Central Park a New York, strutturato in sentieri usati per le passeggiate a cavallo.
La pianta dell'amicizia tra Orvieto e Aiken - afferma al riguardo il sindaco, Stefano Cimicchi - ha dato nel tempo frutti bellissimi: abbiamo ancora negli occhi la meravigliosa accoglienza fatta al nostro artista Livio Orazio Valentini che ora ci offre l'occasione di ospitare, ad Orvieto,le opere di due interessantissimi artisti americani. Da quando Fred Cavanaugh ed io piantammo l'albero del gemellaggio, non è passato anno che non si siano realizzate insieme iniziative importanti nell'una e nell'altra città, con il supporto fondamentale del locale Comitato per Aiken e dei Rotary Club di Aiken e Orvieto. Ringrazio il Maestro Valentini e George Custodi che hanno reso concreto l'impegno profuso da tutti noi nell'onorare gli obblighi di gemellaggio portando ad Orvieto il lavoro di Al Beyer e Leslie Alexander, con la speranza di vedere maturare altri frutti da questa nostra amicizia".
Livio Orazio Valentini
Pittore, scultore, ceramista, per anni docente di disegno dal vero, risiede e lavora ad Orvieto. Conosce ventenne la dura esperienza della guerra e della prigionia; ritrova la serenità perduta nell'approccio alla pittura nel '47 e alla scultura nel '50. Nel 1951 esordisce a Perugia notato dalla critica e dal maestro futurista Gerardo Dottori; fu significativo l'invito alla VI Quadriennale di Roma. Nel decennio successivo matura il superamento del linguaggio figurativo e nel corso della sua attività si esprimerà per grandi cicli:"Le germinazioni" nel '60,"gli Uccelli" nel '70, la rilettura di Luca Signorelli con il"Finimondo" nel 1985, l'evoluzione della terra con"Fuga nel Quartenario" nel '90.
Livio Orazio Valentini arricchisce le sue esperienze culturali con seminari all'Università di Parma nel '70, con viaggi di lavoro a Lisbona e in Nigeria nell'85, con soggiorni all'Università di Georgia-Athens nell'82, all'Università del Sud Carolina-Aiken con la Mostra"Odissea" nel '97 e con docenze e laboratori nel '99 e nel 2000, nel 2001 con la mostra"Alter Ego" a Charleston e di nuovo ad Aiken nel 2003 per il conferimento della laurea in Belle Arti e l'inaugurazione della grande opera"Galassia" commissionata dall'Università di Aiken.
Quante volte durante il mio soggiorno nella Università di Aiken - afferma Livio Orazio Valentini - ho pensato di potermi ritrovare ad Orvieto insieme agli amici Leslie Johnson Alexander e Al Beyer per mostrare loro le bellezze preziose della mia città. Ora quel desiderio si è realizzato al Chiostro di San Giovanni per la mostra delle loro opere. Ricordo con molto piacere certi momenti particolari: quanto la grande superficie bianca che dovevo dipingere fu installata nello spazio operativo Al Beyer ebbe, come me, una forte emozione e mi disse: 'è come entrare con un treno in una galleria, quando ne uscirai sarai felice', Leslie intanto sorrideva. Mi facevano compagnia silenziosi, senza disturbare, ma curiosi di scoprire dove mi conduceva l'immaginazione. Vedevo la loro faccia accondiscendente ma anche preoccupata, allora dicevo: 'in Arte ci vuole coraggio!'. La loro presenza oggi qui ad Orvieto, oggi è la dimostrazione dell'impegno, della passione e di quel filo che ci unisce da tempo sui significati della universalità dell'Arte. Con loro e con tutti gli amici che vivono il gemellaggio delle nostre città, abbraccio Bob Alexander che è stato sostegno spirituale insostituibile durante il nostro lavoro".
Leslie Johnson Alexander
È nata in Arkansas e dal 1983 vive ad Aiken, South Carolina. Laureata alla University fo South Carolina, nel 1971 ha cominciato ad insegnare arte nella scuola pubblica e il suo approccio spontaneo e sperimentale alla pittura riflette le sue esperienze con in bambini. Da dieci anni dedica tutto il suo tempo alla pittura. Ha ricevuto numerosi premi a livello locale e nazionale con mostre sia collettive che personali. Segue vari workshop, come quello di Livio Orazio Valentini presso l'Università di Aiken. Le sue opere per Orvieto,"Punti di vista", sono realizzate in fluido acrilico e colori ad acqua."La mia pittura a strati - dice Leslie Johnson Alexander - riflette la natura multi-dimensionale della vita: fisica, spirituale, mentale ed emotiva…L'atto fisico di applicare il pigmento …mi offre un nesso spirituale profondamente liberatorio, provo un senso terapeutico che è funzione integrale del processo artistico. Gli strati multipli di pigmento accennano alla matura multi-livelli della realtà. Le immagini suggeriscono realtà al di là dell'ovvio, dando un senso del misterioso e del sacro".
Al Beyer
Laureato in arte alla University of Arizona, è docente di disegno e pittura dal 1972. Dal 1981 è professore d'arte alla University of South Carolina-Aiken dove insegna anche computergrafica. Ha esposto in molte mostre in diversi stati e ha vinto vari premi. Circa una dozzina delle sue opere si trovano in collezioni pubbliche nell'Ohio, in Georgia, nel Kansas, nel New Jersey e, naturalmente, in South Carolina. Attualmente sta lavorando su gruppi differenti di opere. I quadri per la mostra di Orvieto rappresentano figure espressioniste e sono in acrilico, spesso costruite su strati sovrapposti di tessitura."Uso la mia testa come riferimento - sostiene Al Beyer - ma non penso a questi quadri come veri e propri autoritratti. Il mio tentativo è quello di arrivare ad un feeling attraverso i colori, le consistenze materiche e le composizioni. Non uso cornici tradizionali perché in questo modo l'attenzione si incentra sulle opere".

Pubblicato il: 07/03/2004

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