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Abbraccio socialista

Si stanno componendo le liste dei 'socialisti riformisti', Sdi e Nuovo Psi uniti. Un'esperienza umbra ancora non concretizzata ad Orvieto. Ma gli elettori l'hanno capità?

Politica

Nelle prossime amministrative le liste"Socialisti riformisti" presentate in Umbria saranno una novità di dimensione nazionale.
L'Umbria è il laboratorio della ricomposizione della diaspora socialista e la nuova casa sarà costruita all'interno del centrosinistra, dove confluiranno sia gli aderenti allo Sdi che al Nuovo Psi.

La scelta di aderire al centrosinistra, condiviso da tutti, sia dalla base che dalla direzione nazionale, è una scelta tesa a recuperare un posto in quell'area di sinistra, progressista e moderata, a cui la nostra storia, a pieno diritto, impone di appartenere". Così scrive il segretario provinciale del Nuovo Psi Fabio Moscatelli.
E contemporaneamente-continua- siamo convinti che quelle forze politiche che al momento sembrano ostacolare il nostro cammino e vedere contraddizioni nel nostro ingresso nella coalizione, forti, e della loro storia passata e delle loro scelte odierne, sappiano apprezzarne sia i valori ideologici sia le motivazioni programmatiche che ci hanno spinto ad entrare nel centrosinistra e si aprano ad un confronto sereno e senza pregiudizi".

È che in questi anni di separazione ci sono state parole ed azioni che evidentemente pesano e le contraddizioni che si verificheranno nell'occasione elettorale non sono eludibili.
L'opposizione verso i programmi delle Amministrazioni di centrosinistra espresse dagli uomini del Nuovo Psi non può rientrare in modo indolore né si può credere, d'altra parte, che la coalizione intera abbia abbracciato le proposte programmatiche del Nuovo Psi, finalmente sostanziata da tanta genialità propositiva, e rinnegato anni di storia amministrativa.

Tra elezioni europee ed amministrative, questa"casa comune" corre il rischio di diventare un"casino". Chi è con la Casa delle libertà e chi con l'Ulivo, volantini che si mischiano, supporter che si dividono e devono cambiare"giubba" a seconda delle manifestazioni, abbracci e fischi, unità e divisione. In mezzo c'è anche la candidatura europea di Parretti, che non contribuisce ad aggiustare le cose.

Orvieto, in questo quadro, sembra essere il laboratorio delle difficoltà a procedere nella riunificazione e a tutt'oggi ancora non si sono concretizzati gli accordi per una lista comune.
È che in questi anni di separazione ci sono state azioni e sono state dette parole che evidentemente pesano.
Che i socialisti di Gialletti e di Ricci trovino difficoltà a ritrovarsi è in certo modo emblematico di serietà e offre alla politica orvietana l'immagine di uomini che dànno peso a quello che hanno compiuto e compiono, che sanno essere coerenti, che soffrono l'imbarazzo a ricomporsi come certamente soffrirono la divisione. L'idea che la politica è l'arte del possibile e che nella pratica di quest'arte non bisogna"mai dire mai" sa più di cinismo che di saggezza.

Pubblicato il: 03/03/2004

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