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Le due Margherite

Si profila una seconda lista di centrosinistra capeggiata da Conticelli. Lo spazio e i tempi per una composizione all'interno della Margherita si assottigliano. Incontro con Andrea Scopetti, unico orvietano nella direzione regionale di quel partito

Politica

di Dante Freddi

Andrea Scopetti è l'unico esponente orvietano della Margherita che fa parte della direzione regionale del suo partito. Consigliere provinciale e portavoce del circolo"Il Movimento", da anni battaglia ad Orvieto con la maggioranza di centrosinistra a fianco di Maurizio Conticelli.
Noi non abbiamo alcuna indecisione sul da fare, come qualcuno vorrebbe far credere. Cerchiamo soltanto di percorrere per intero le vie maestre che portano alle decisioni". Così inizia Scopetti a discutere di programmi, strategie, candidature.
Da dicembre- continua-, quando è avvenuto l'ultimo incontro, ancora non si è riunita la direzione comunale della Margherita per affrontare i grandi temi della politica regionale e di quella amministrativa della città. Ci sono fuori dalla maggioranza tre consilgieri del partito (Cortoni, Conticelli, Taddei) su quattro (Melfi è con Mocio). In quale sede dovrebbe avvenire il confronto per giungere ad una eventuale composizione delle posizioni? La via da seguire è semplice ed unica, è quella che tutti seguono. Effettuare un bilancio delle realizzazioni, esprimere un giudizio di merito ed escludere dalla gestione futura i responsabili di quanto ritenuto negativo, formulare una proposta di programma, parteciparla a cittadini e categorie, scegliere i candidati, per quanto possibile attraverso delle primarie".

Il circolo"Il Movimento" ha già manifestato in molte occasioni, durante gli ultimi tempi, la sua opposizione a scelte amministrative strategiche, come il parcheggio di via Roma, la complanare, la discarica, la caserma e quindi il confronto con chi, come Mocio, ha contribuito a realizzarle non può che condurre ad una contrapposizione.
Se si parla si possono trovare soluzioni- incalza Scopetti- ma se tutti i segnali indicano chiusura sui temi importanti della nostra comunità, a difesa di scelte che sono del tutto personali, la convivenza si rende difficile".

Il gruppo di Conticelli e Scopetti e Cortoni ha raccolto negli ultimi cinque anni molte simpatie da destra, per l'opposizione senza tregua che ha costruito nei confronti dell'Amministrazione Cimicchi, a fronte di un centrodestra assente e litigioso, senza capacità di aggregazione e che non ha saputo ancora esprimere un candidato credibile.
Noi non abbiamo svolto in nessun modo un'opposizione di destra, ma certamente abbiamo raccolto i consensi di chi spera in un cambiamento, in una"discontinuità" con il passato. In Provincia, ad esempio, il giudizio che posso esprimere su Cavicchioli e la sua Giunta di centrosinistra è assolutamente positivo. È stato un presidente capace che ha determinato un clima altamente proficuo e positivo. Non è avvenuto lo stesso ad Orvieto".

Scopetti ha tracciato il percorso che lui e Conticelli stanno tentando di seguire per giungere ad una scelta che sia coerente con la loro storia e con le prassi della politica, ma lo sbocco presumibile è la rottura all'interno della Margherita e la presentazione di una lista alternativa a quella di centrosinistra, con Conticelli sindaco sostenuto da verdi, comunisti italiani, cittadini scontenti.
Il nostro spazio politico è il centrosinistra - chiarisce Scopetti - e una lista alternativa, di fronte ad una chiusura, sarebbe l'unica soluzione per noi possibile. Abbiamo la stessa dignità di altri per rappresentare la Margherita all'interno di una coalizione che veda anche altri partiti e movimenti di questo àmbito politico".

Insomma, ad Orvieto si va delineando un secondo centrosinistra con una seconda Margherita, ufficializzata o no dalla concessione del simbolo, ma pur sempre espressione di quell'elettorato.
Ed anche con discrete possibilità di affermazione. Non c'è più Cimicchi, che rappresentava una continuità amministrativa decennale, raccoglieva simpatie che andavano al di là della collocazione politica, aveva rapporti consolidati con molti ambienti e costituiva una garanzia rispettosa degli impegni. Insomma, non ci sono più molte delle condizioni che determinarono il successo del '99. Le condizioni per il ballottaggio potrebbero crearsi e poi, chissà?

Pubblicato il: 01/03/2004

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