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Carovita, la Confcommercio difende i commercianti orvietani

Non entra nel merito dei controlli effettuati nelle ultime settimane dalla Guardia di Finanza, tesi a contrastare il caro vita e l'evasione fiscale nella città del Duomo. Ma il presidente della Confcommercio di Orvieto, Giuseppe Santi difende la sua categoria,di certo meno responsabile di altri sull' andamento al rilazo dei prezzi in città"

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Scarse responsabilità dei commercianti orvietani sul carovita e toni eclatanti ingiustificati per dipingere una situazione difficile che merita un'analisi più complessiva".

Il presidente della Confcommercio Giuseppe Santi non entra nel merito dei controlli effettuati nelle ultime settimane dalla Guardia di Finanza, tesi a contrastare il caro vita e l'evasione fiscale nella città del Duomo, ma si pone a difesa dei commercianti,"di certo meno responsabili di altri sull'alto andamento cittadino dei prezzi".

Prima di andare a vedere il prezzo del prodotto commerciale finito occorre considerare tutta una serie di costi e di spese che il negoziante ha dovuto sostenere prima di offrirlo al proprio cliente, che può comunque scegliere di acquistarlo altrove - afferma il presidente della Confcommercio locale-. Ad Orvieto la situazione è molto difficile per i commercianti chiamati a gestire e a 'dividere' una clientela sempre più esigua. La concorrenza quotidiana è spietata. I guadagni pochi su una clientela costituita dai più fedeli, dai turisti, dagli abitanti dei paesi del comprensorio più abitudinari e più portati a fare la spesa in città, nei negozi in cui l'hanno sempre fatta. Le cose una volta erano diverse. Quando ad Orvieto c'erano le scuole e la caserma i clienti erano notevolmente di più".

Santi, polemico con alcune scelte operate dall'Amministrazione comunale, difende i commercianti spesso"stremati da imposte tariffarie e penalizzati dalla grande distribuzione".

Lo stesso Sandro Gulino, presidente della Confesercenti umbra, pur non difendendo il gioco al rialzo operato da alcuni commercianti sulla Rupe, aveva difeso gli esercenti tassati da numerose ed onerose imposte e costretti a trarre guadagno proprio dall'aumento dei prezzi degli articoli in vendita presso i loro negozi".

Intanto ad Orvieto la vita costa cara, e l'aumento dei prezzi accresce le difficoltà di molte famiglie ad arrivare a fine mese.

Pubblicato il: 18/02/2004

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