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'Scarabeone 500'. Una vera moto automatica

Provata per voi la nuova moto dell'Aprilia. Tra le prime considerazioni l'idea di essere alla guida di uno scooter pensando d'essere su una moto

Sport

di Giuliano Santelli
Il primo impatto guardandola sul cavalletto mette "soggezione". Imponente, grande superficie, carena larga, ampio parabrezza. Faro di grosse dimensioni. Ti metti in sella, i piedi anche per un piccoletto come me toccano bene terra, il peso a fermo lo senti tutto, 220 chili, giri la chiave di avviamento, il cruscotto si illumina e vi trovi tutte le informazioni possibili. Indicatore del consumo medio, l'orologio, indicatore della temperatura dell'aria, pure il segnalatore che avverte quando è il momento dei tagliandi. Bel disegno del contachilometri e del contagiri, luce soffusa antiriflesso.

Avvii il motore, rumore di scarico sordo, da vera moto, dài gas e via, ti sembra a questo punto di guidare un mezzo leggero ed agilissimo. Le ruote da 16 pollici, i pneumatici appositamente costruiti per questo mezzo, ma soprattutto il telaio e la ciclistica sono davvero esaltanti. Il motore risponde in modo eccezionale, la Piaggio ha costruito un propulsore alimentato ad iniezione elettronica potente, 39 cavalli, omologato euro 2, ottimi consumi, circa 28 km con un litro a 90 km. orari.
Parto dalla concessionaria Aprilia di Fiorenzi ed imbocco la "Castellana". Il motore riprende progressivamente in salita, guardo il contachilometri prima di S. Giorgio e sono a 140 all'ora. Non avevo assolutamente avvertito tale velocità, protetto dallo scudo anteriore e dal parabrezza. Nessuno scomodo fruscio d'aria. Imposto le prime curve, ed è qui che lo "Scarabeone" dà il meglio di sé. Tiene benissimo la strada, curve e rettilinei in velocità non dànno la minima oscillazione, le ruote di grande diametro e le sospensioni bene a punto fanno avvertire poco le buche dell'asfalto. Davvero buona la frenata con "sistema integrale". Tirando la leva di sinistra si aziona il disco davanti di destra e quello dietro, mantenendo l'assetto sempre ben bilanciato, anche frenando all'improvviso. La leva di destra aziona l'altro disco davanti. Imbocco da Colonnetta la strada per Prodo, piego e contropiego sui tornatini in discesa, avverto che l'inclinazione è al limite per lo "struscio" della pedana a terra. Esco dalle curve, apro il gas, la progressione è esaltante. Ad un certo punto, da vecchio motociclista stringo le gambe verso il serbatoio e mi rendo conto della sua assenza. Sto guidando uno scooter, ma la sensazione è quella di una vera moto.
Imbocco la strada per Titignano, strada bianca, le sospensioni operano egregiamente, do un po' di gas in più, ed avverto "sculettamenti". Sulla piazza di Titignano mi fermo a guardare la mia "moto automatica", analizzo i particolari. Il bauletto posteriore a chiusura elettromeccanica contiene bene due caschi, portaoggetti all'interno dello scudo di piccole dimensioni, cassettino per occhiali o oggetti di piccolo ingombro sotto la parte sinistra del manubrio, supporto poggiaschiena della sella regolabile in avanti o indietro, poggiapiedi per il passeggero ricoperti di gomma antivibrazione, prese di corrente per ricarica telefonino, cavalletto laterale e centrale, sistema di immobilizer allo sfilamento della chiave, luce stop supplementare integrate al bauletto posteriore.
Riparto verso Todi, imbocco la strada per Corbara, approfitto di un paio di rettilinei prima del "padrino" per testare la velocità massima, arrivo a 155 all'ora, ho ancora gas ma devo rallentare per la curva. La sensazione è che lo "Scarabeone" sia un mezzo davvero polifunzionale, scooter per tutti i giorni, ma anche gran turismo per bei viaggi.
Torno ad Orvieto, mi fermo in piazza della Repubblica, alcuni curiosi girano intorno alla moto, la osservano interessati, apprezzano la scelta del "bicolore" che rende meno massiccio lo Scarabeone, mi chiedono di metterla in moto. Il motore offre tutta la sua rotondità già al minimo. Riparto verso l'Aprilia di Fiorenzi, riconsegno la moto, esco guardandola con la coda dell'occhio Arrivederci a presto "Scarabeone".

Pubblicato il: 08/01/2003

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