Il futuro incerto del centro sinistra

di Simona Coccimiglio

Giornate di decisioni per i vertici locali dei Democratici di sinistra. Gli accordi, a parte quello sulla candidatura dell'ex senatore Carlo Carpinelli a sindaco di Orvieto, sembrano lontani dall'essere definiti.
Soprattutto perché i più importanti si giocano su ben altri tavoli e con ben altre strategie.

Da più di tre giorni, in attesa di risposte affermative o veti dai vertici provinciali e regionali i DS si riuniscono, probabilmente per disegnare il quadro del futuro panorama politico orvietano. Un quadro che è fortemente condizionato dal loro peso all'interno della coalizione di centrosinistra.

Non tutte le forze politiche alleate sembrano però stare a questo gioco e dense nuvole si affacciano all'orizzonte dello stesso schieramento.

Intanto il"diritto" dei Democratici di sinistra di esprimere il candidato a sindaco e di individuarlo in Carpinelli non va bene ai compagni di Rifondazione comunista, le cui preferenze vanno tutte a Costantino Pacioni.

La Margherita dal canto suo rivendica dalla direzione nazionale la presidenza delle due province. Se nessuna di esse dovesse arrivare allora quel"diritto" dei DS al sindaco rischierebbe di vacillare e Stefano Mocio non potrebbe che rivendicare la prima poltrona di Orvieto.

Discorso a parte per i Comunisti italiani. Piccini e compagni, nuovi di congresso, pur a favore dell'unità, sono pronti ad affermarla solo nel caso in cui sia loro garantita una buona dose di visibilità.

Il futuro politico per il centro sinistra è dunque ben lontano dall'essere definito, sebbene l'accordo sul nome di Carpinelli da tempo avesse fatto credere il contrario.