Emergenza HCV. Al di là dell'operazione Cahos
Epatite c. Parliamo ancora di droga. Ma questa volta l'allarme viene da un altro fronte. Quello della prevenzione. Più dell'80% dei giovani tra i 20 e i 35 anni in cura al Sert di Orvieto è risultato positivo ai test contro il virus HCV
Società
di Stefania Tomba
A che punto sta l'operazione Cahos? Perché c'è tanto da aspettare per conoscere il destino di quei ventisei ragazzi?
Mentre da più parti ci si interroga sugli esiti di quella operazione, un segale forte arriva dal Sert cittadino, che segnala un altro campo da indagare.
Non è tanto l'incremento dell'utenza, infatti, a preoccupare gli operatori del servizio. Da questo punto di vista non ci sono stati particolari cambiamenti numerici e i giovani in cura al Sert sono passati da 120 a 136, con un incremento del 10%, che rimane nello standard annuale. Il dato eclatante è invece rappresentato dalla straordinaria diffusione del virus dell'epatite c. Su 110 utenti con diagnosi di tossicodipendenza, un' ottantina sarebbero HCV-positivi. È questo il problema infettivologico più rilevante. Più dell' HIV che, esploso negli anni Ottanta, sembra oggi essersi bloccato.
L'infezione causata dal virus dell'epatite C, che si trasmette per via ematica e quindi tra tossicodipendenti attraverso lo scambio di aghi e siringhe, spesso rimane a lungo asintomatica - spiega il dottor Marchino, responsabile del servizio - ma porta, in un numero straordinariamente alto di casi, alla malattia epatica cronica."
Attrezzarsi per il trattamento HCV. Questo è il progetto del Sert per gli anni a venire. Lo impongono i dati e la scarsa disponibilità dei giovani, oltre che delle famiglie, ad esporsi e recarsi altrove per i trattamenti consigliati.
Non c'è da illudersi che un unico tipo di intervento, anche fatto bene, possa risolvere il problema. L'impegno è su più fronti contemporanei e separati. Repressione dello spaccio, prevenzione, assistenza.
Ma al di là delle statistiche e delle competenze, quello della droga è soprattutto un problema sociale con cui tutti dobbiamo confrontarci, senza le reticenze e senza i tabù che troppo spesso l'argomento sembra evocare.
Pubblicato il: 13/02/2004