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D'Ingecco sulla sanità orvietana: ''È come se qui non si avesse consapevolezza di una professionalità che è invece diffusa''

L'ospedale è tecnologia ma occorrono i cervelli per farla funzionare. L'ospedale è importante non tanto per le sue attrezzature quanto per le risorse umane che vi operano all'interno. Ad Orvieto serve una struttura ospedaliera che sia pronta a far fronte alle emergenze e non ad accontentare le velleità"specialistiche" di professionisti che faticano ad accettare la logica della nuova sanità"

Cronaca

di Simona Coccimiglio

Un ospedale dell'emergenza -urgenza. Un ospedale che soddisfi le esigenze per cui è nato, in cui il 118 abbia parte fondamentale nel raccogliere il malato, stabilizzarlo in base al codice con il quale lo ha etichettato e trasferirlo nella struttura in cui gli vengano rivolte le cure necessarie". È questo l'ospedale che il direttore generale della Asl di Terni Denio D'Ingecco ha in progetto di realizzare ad Orvieto. Nel giorno in cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e l'Associazione"Amici del cuore" donano al Santa Maria della Stella rispettivamente un ecocardiografo e un polisonnigrafo"somnoscreen", le sue parole sembrano pietre, quasi a voler raffreddare gli animi di coloro che entusiasti salutano l'arrivo nell'ospedale orvietano di apparecchiature altamente tecnologiche.

L'ospedale è tecnologia - tuona D'Ingecco - ma occorrono i cervelli per farla funzionare. L'ospedale è importante non tanto per le sue attrezzature quanto per le risorse umane che vi operano all'interno. Ad Orvieto serve una struttura ospedaliera che sia pronta a far fronte alle emergenze e non ad accontentare le velleità"specialistiche" di ottimi professionisti che faticano ad accettare la logica della nuova sanità, la logica delle funzioni e non più dei gradi. Occorre"autonomizzare" il territorio all'interno di regole scritte stabilite dall'azienda, in cui svolgano un ruolo fondamentale i sindaci, espressione diretta delle esigenze di tutti".

Nel suo intervento, il direttore della Asl di Terni si è anche soffermato sugli investimenti da destinare al progetto di realizzazione ad Orvieto di un ospedale dell'emergenza urgenza."Lo Stato non riesce a coprire neanche i nuovi contratti della dirigenza sanitaria. La partita è dura, stiamo tentando di razionalizzare le risorse. Anche in questo caso è necessario acquisire una visione strategica, che ad Orvieto sembra mancare. È come se qui non si avesse consapevolezza di una professionalità che è invece diffusa. È come se, al riparo di una certa cultura dell'espropriazione, si continuasse a guardare l'orto del vicino, senza considerare nella giusta misura ciò che si ha e ciò che si può offrire".

Pubblicato il: 13/02/2004

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