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In una settimana 158 minuti di ritardo. È il treno da Roma delle 18,47

30, 15, 45, 25, 22, 21...non sono numeri di gioco ma i minuti di ritardo giornalieri del treno intercity 594 con partenza prevista da Roma Termini alle ore 18.47. Il treno in questione, monitorato dai pendolari per 20 giorni consecutivi ha registrato un ritardo complessivo di 420 minuti, con una media di 21 minuti a sera

Cronaca

di Fabiola di Loreto

30, 15, 45, 25, 22, 21…..non sono numeri di gioco ma i minuti di ritardo giornalieri del treno intercity 594 con partenza prevista da Roma termini alle ore 18.47.
Il treno in questione, monitorato dai pendolari per 20 giorni consecutivi ha registrato un ritardo complessivo di 420 minuti con una media di 21 minuti a sera.
Si tratta di quel ritardo strutturale che avevamo denunciato durante l'incontro tenutosi ad Orvieto con il dott. Vincenzo Saccà, responsabile relazioni istituzionali di Trenitalia. Il treno 594 parte da Napoli e come tutti i treni provenienti dal Sud non riesce mai a mantenere l'orario previsto."Problemi tecnici","ritardi strutturali","linee congestionate", sono le risposte del dott. Saccà e di gran parte degli interlocutori fino ad oggi ascoltati sulla questione dei problemi del trasporto ferroviario per la tratta di Orvieto.
I ritardi naturalmente non riguardano solo l'intercity citato ma tutti i treni del rientro pomeridiano da Roma per Orvieto che, a partire dal cambio orario, prevedono tutti la fermata ad Orte, sono impostati sulla vecchia linea ferroviaria (è ad esempio il caso del treno intercity che parte da Roma alle 17.46), hanno allungato i tempi di percorrenza, forniscono un servizio sempre più scadente sotto il profilo della pulizia e del mantenimento delle carrozze.
Il trasporto ferroviario è decisamente peggiorato, per quanto riguarda i treni intercity, sia in termini di qualità sia in termini di sicurezza. Il forte investimento di Trenitalia sui treni Eurostar ha di fatto declassato ogni tipo di altro servizio creando una situazione di difficile gestione e notevoli disagi a coloro che utilizzano ogni giorno il treno per motivi di lavoro. A fronte di un rincaro consistente sia dei biglietti sia degli abbonamenti, il trasporto che ci viene offerto dal monopolio di Trenitalia è peggiorato negli ultimi anni in maniera inversamente proporzionale al tipo di pubblicità che l'azienda continua a fare per promuovere un servizio che non è in grado di offrire.
I pendolari di Orvieto, città definita"alta e strana", avevano offerto al dott. Saccà la possibilità di verificare in un tempo ragionevolmente breve le soluzioni idonee e percorribili per dare una risposta seria ai problemi esposti in più occasioni.
La situazione attuale, la totale chiusura dimostrata e l'indisponibilità a trovare soluzioni, costringono i pendolari orvietani a riprendere le forme di protesta e a denunciare nelle opportune sedi quanto già ampiamente illustrato e discusso negli incontri avuti.
In assenza di risposte certe i pendolari individueranno forme di protesta adeguate alla situazione continuando invece il dialogo con le istituzioni locali, Comune di Orvieto, Comuni del compresorio e la Regione e cercando insieme di portare all'attenzione più alta la richiesta di una città che merita una maggiore attenzione.

Pubblicato il: 13/02/2004

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