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C'era una volta Cannicella

Sotto analisi della Confcommercio i lavori di riordino delle pendici della Rupe ne escono a pezzi. Troppi pratini e poche canne

Politica

L'Associazione commercianti continua nella sua serrata critica nei confronti dell'Amministrazione comunale di Orvieto e questa volta"tocca" alla sistemazione paesaggistica della Rupe, che prevede, in funzione del Parco archeologico ambientale dell'Orvietano, la creazione, tra l'altro, di sentieri fruibili e ampie zone erbose. I commercianti capeggiati da Santi se la prendono con quel pratino che sta nascendo in alcuni dirupi e rimpiangono la fitta vegetazione e le canne di un tempo, quando da quelle parti c'era Cannicella e le relative canne. Con un andare dialettico di memoria scespiriana, prima affermano il proprio apprezzamento per i lavori di riordino delle pendici, ma aggiungono in successione che"sarebbe stato meglio non aver rilasciato mai certi permessi, gli stessi con i quali hanno potuto costruire ville e piscine, deturpando per sempre quelle zone. Ora l'Amministrazione corre ai ripari e manifesta il proprio disappunto stanziando 750.000 euro per rifare il look al paesaggio".
Il progetto di sistemazione approntato da fior di architetti è liquidato come una soluzione"squallida e banale", di quelle confezionate in serie dalle comunità montane e buone per tutti. Ma alla critica segue anche la proposta, e allora"noi- continua la Confcommercio- diamo un consiglio all'Amministrazione: perché con gli stessi soldi, non si toglie dalla vista del paesaggio quel deposito di ferrivecchi della S.A.O., situato nei pressi dell'Arcone? Un deposito posizionato, ormai da anni all'entrata della città di Orvieto e per di più al centro di una zona archeologica importante. Sicuramente sostituito da un manto erboso, si guadagnerà in decenza, sarà più utile all'immagine e soprattutto conserveremo un paesaggio di notevole interesse".

Pubblicato il: 11/02/2004

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